Si tratta di Luigi Li Gotti, del foro di Roma, di Mitja Gialuz, del foro di Genova e di Vincenzo Cardone e Francesco Verri del foro di Crotone
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Un pool di penalisti assisterà, gratuitamente, i familiari delle vittime del naufragio avvenuto domenica scorsa a Steccato di Cutro. Si tratta dell’avvocato Luigi Li Gotti, del foro di Roma, già sottosegretario alla giustizia, dell’avvocato Mitja Gialuz, del foro di Genova, ordinario di diritto processuale penale, e degli avvocati Vincenzo Cardone e Francesco Verri del foro di Crotone, cassazionisti esperti di diritto penale internazionale.
«Siamo stati incaricati da diversi familiari delle vittime del naufragio avvenuto nelle acque di steccato di Cutro - scrivono in una nota i quattro penalisti - di rappresentarli nei due procedimenti penali iscritti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone. Il primo procedimento ha già condotto all’arresto di alcuni presunti scafisti che rispondono dei reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo quale conseguenza della violazione dolosa delle leggi sull’immigrazione. Il secondo procedimento mira a raccogliere gli elementi per valutare se ci sono responsabilità per il mancato soccorso in mare».
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I penalisti assicurano che in entrambi i procedimenti forniranno il loro «attivo contributo - anche per mezzo di ricerche e investigazioni difensive - per accertare i fatti e perseguirli se risulteranno provati. Siamo a nostra volta molto disponibili, come certamente lo è la Procura della Repubblica, a ricevere segnalazioni e indicazioni da parte di chiunque ne sia in possesso. Abbiamo fiducia, a ragion veduta, - aggiungono - nelle attività della Procura della Repubblica di Crotone che potrà contare in ogni momento sul nostro ausilio secondo ciò che prevedono regole e procedure».
«Lavoreremo insieme alacremente - concludono i penalisti - e in modo del tutto gratuito: è il nostro modo di sostenere anche moralmente le centinaia di persone che hanno perso i loro familiari. Collaboreremo, inoltre, con i difensori delle altre persone offese, degli enti e degli organismi esponenziali che decideranno di assumere un ruolo attivo nei procedimenti».