Maxi sequestro da 805 chili di cocaina operato su un peschereccio gambiano nell’Atlantico. Tra i 7 arrestati, secondo la polizia spagnola che ha coordinato le indagini, ci sarebbero due uomini legati alla ‘ndrangheta. Gli inquirenti ritengono che il carico di droga fosse della criminalità organizzata calabrese. Il sequestro rientra in una grande operazione antidroga denominata Cloro 2 nella quale la polizia nazionale spagnola ha cooperato con la Dea americana e Centro de Análisis y Operaciones del Atlántico.

L’organizzazione avrebbe avuto una base in Spagna, mentre la logistica sarebbe stata gestita in Brasile, dove il gruppo criminale caricava la cocaina sulle navi che dovevano attraversare l’oceano Atlantico per approdare prima nel Golfo di Guinea e infine in Spagna.

La centralità del Brasile per i narcotrafficanti calabresi legati alla ‘ndrangheta è già emersa in alcune inchieste della Dda calabresi e anche grazie alle dichiarazioni di Bruno Fuduli, il primo civile a essere infiltrato nei cartelli della droga, divenuto un narcos e arrestato nel 2010. «La moglie di Bruzzese – raccontava nel 2018 Fuduli ai carabinieri – mi ha detto di fare come il marito. Di andare in Brasile e organizzare i carichi. Calcolate che con 2, 3 milioni di euro si possono comprare 700-800 chili di cocaina. Perché lì i costi vanno da 2 mila a 4 mila dollari al chilo… dipende dalla zona». 

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Le indagini, secondo quanto dichiarato dalla polizia nazionale ai media spagnoli, hanno consentito di acquisire molte informazioni sui movimenti delle navi gestite dall’organizzazione criminale e della presenza di un grosso carico di cocaina a bordo del natante.

Il peschereccio è stato fermato e controllato a 335 miglia da Dakar dopo avere prelevato il carico dalla nave madre. Il blitz ha consentito di appurare il legame dei trafficanti con la ‘ndrangheta.