Il tribunale del Riesame ha accolto la richiesta del legale annullando l’ordinanza di custodia cautelare per uno dei 59 indagati nell’inchiesta su un traffico di droga gestito dai clan tra Lametino e Vibonese
Ecco personaggi e ruoli nel sistema che puntava a monopolizzare lo spaccio nell’hinterland del capoluogo lombardo. In manette anche il boss della Barona Calajò e indagati vicini alla cosca Papalia
I fornitori dei clan calabresi avrebbero spedito la droga acquistata nel Sud-Ovest del Paese attraverso i Caraibi con l’aiuto di una fazione delle defunte Farc
Dietro il narcotraffico ci sarebbero state le cosche di Guardavalle e Gioia Tauro che avrebbero potuto contare su diretti contatti con i narcos e di una fitta rete logistica con basi in tutta la penisola. La droga arrivava nei porti italiani ed europei
Entrambi arrestati da latitanti, il secondo è poi diventato collaboratore di giustizia. I carichi di cocaina viaggiavano su tir e venivano poi stoccati in magazzini del Varesotto. I nomi e le pene inflitte agli altri imputati nell'abbreviato
Nella relazione annuale dei servizi antidroga confermato il ruolo egemone dei clan calabresi. Cosa nostra e camorra fanno riferimento alla capacità di gestione delle ’ndrine
Prima udienza con un nulla di fatto per l'astensione proclamata dalla Camera Penale di Catanzaro e per un'omessa notifica. Si tratta dell'indagine antimafia contro il presunto gruppo Presta operante in tutta l'area
Ieri la requisitoria del sostituto procuratore generale di Reggio Calabria che ha ricostruito l'indagine della Dda reggina. Nel mirino il gruppo Cacciola-Certo-Pronestì e il presunto broker di Amantea Francesco Suriano
In Tribunale a Vibo la deposizione di un investigatore del Gico della Guardia di finanza di Trieste. Al centro dell’esame l’arrivo nel porto di Livorno di 1.200 chili di cocaina dalla Bolivia e il tentativo di far giungere in Italia altri 380 chili di stupefacenti da Colombia e Argentina
L'inchiesta Recovery raggiunge la prima fase procedimentale con l'avviso del 415 bis. Spuntano i nomi di nuovi soggetti, contestati oltre 400 capi d'imputazione. Ora gli interrogatori o il deposito di una memoria difensiva
Passo dopo passo tutti gli elementi investigativi più importanti che hanno portato alla cattura del pregiudicato reggino, scovato dai carabinieri di Cosenza e Reggio Calabria in un appartamento a Rose
Nuovi spunti investigativi per la Dda di Catanzaro emersi nell'indagine Recovery sul fronte del mercato della droga. Senza dimenticare le regole del "Sistema" e la forte influenza degli italiani su Bisignano e dintorni
Contatti diretti per il traffico di droga anche negli anni passati da come emerge da una conversazione tra due indagati, che parlano pure del disappunto di Patitucci per l'alleanza con gli "zingari"
È quanto riferisce il quotidiano “O Estado de Sao Paulo” secondo cui il terremoto che il collaboratore di giustizia potrebbe provocare è paragonabile a quello scatenato dal boss di Cosa Nostra
L’uomo deve scontare una condanna a quasi 15 anni di carcere. Il provvedimento, per un ammontare di 120mila euro, è stato deciso dalla Procura generale di Perugia
Coinvolto il gruppo Cacciola-Certo-Pronestì e il duo Suriano-Porcaro. Lo scorso anno il gup del rito abbreviato aveva inflitto pesanti condanne per quasi tutti gli imputati, ecco i nomi
VIDEO | Negli studi televisivi del network di LaC, il comandante provinciale della Fiamme Gialle di Cosenza, oltre a parlare di evasione fiscale e truffa, ha spiegato l'impegno del Corpo contro il fenomeno mafioso nella nostra regione
Il pentito svela i dettagli dei traffici con il Sudamerica. La rottura del rapporto con i clan di Platì e la sorpresa del boss Rocco Morabito: «Con lui avevano trattato con successo tonnellate di cocaina»
Ricostruiti i rapporti con i clan di San Luca e Platì e il modus operandi dei broker. Il denaro girava «grazie persone cinesi, arabe e di altre nazionalità». La rete globale con il Tamunga Morabito, il “re della frontiera” turco e le cosche della Locride
Dall’inchiesta della Dda siciliana emergono le figure di Gioacchino Cananzi e Antonio Strangio. Il primo avrebbe fornito cocaina ai siciliani dal 2021 (con l’inconveniente di un sequestro da 225mila euro), del secondo le indagini mostrano le cure per nascondere droga e denaro: lo smercio poteva fruttare più di 70mila euro al giorno
Smantellate organizzazioni dedite al narcotraffico in alcune città siciliane con collegamenti con strutture criminali calabresi e soggetti attivi anche in Campania, Lombardia e all’estero
I dettagli del raggiro in un’inchiesta della Dda di Catania. Finisce male uno degli affari di due broker vicini alla cosca Pelle: «Sapevano che non contavate i soldi». Il racconto del pentito: «Feci conoscere io i due gruppi, i siciliani si presentarono con nomi falsi»