VIDEO | Hanno continuato a studiare da casa malgrado l'emergenza coronavirus. Adesso i liceali si preparano per l'ultima prova. Si parte la prossima settimana
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«È stato un ultimo giorno di scuola particolare perché nessuno di noi si aspettava di viverlo in questo modo». Questo il commento di Serena Russetti, maturanda, dopo tre mesi di lezioni a distanza, chiusa in casa a desiderare ciò che non immaginava di volere così tanto: tornare a scuola.
Anche l’ultimo giorno però si è svolto a casa davanti ad un freddo computer. L’unica consolazione per chi non ha ancora concluso il ciclo di studi, è l’inizio delle vacanze estive nella speranza di rientrare in classe a settembre, riabbracciare i compagni e tornare alla normalità. Per i maturandi, però, è stato un distacco più forte perché non potranno più ritornare tra i banchi e la gita scolastica del quinto anno è rimasta solo un sogno.
Le testimonianze
A raccontare le emozioni che stanno vivendo, alcuni studenti del liceo scientifico "Siciliani" di Catanzaro: «Consapevoli del fatto che questa pandemia abbia portato molta sofferenza e paura – ha detto Laura Aloi – non possiamo nascondere il nostro dispiacere per non aver potuto fare tutte quelle esperienze che si attendono dal primo anno di scuola: la festa dei cento giorni, la cena con tutti i professori, la gita scolastica. Dall’altro, però, devo dire che questa situazione che abbiamo vissuto ci ha resi molto più maturi e consapevoli del fatto che dobbiamo apprezzare ogni giorno la nostra libertà».
«Il nostro ultimo giorno di scuola vero – ha detto Francesco Ventura – rimarrà quel 4 di marzo in cui però non eravamo consapevoli».
Maturità 2020
«Non vogliamo essere etichettati come i maturandi 2020 aiutati dall’emergenza covid. Questo esame ci spaventa. Siamo confusi e in ansia». Questo il pensiero comune alla maggior parte degli studenti che si apprestano a vivere la prova orale in presenza dopo tre mesi di didattica a distanza.
Fatta eccezione per il “Siciliani” e tante altre scuole calabresi che utilizzavano già da tempo le piattaforme digitali per arricchire la didattica, in molte altre scuole, più periferiche, non sempre la cosiddetta Dad (didattica a distanza) si è dimostrata efficace: problemi di connessione, mancanza di strumenti adeguati o anche, in alcuni casi, impreparazione digitale da parte dei docenti. A questo si aggiunge anche un clima di incertezza da parte del governo nazionale in questi mesi che ha disorientato il mondo della scuola. Le ordinanze sulla nuova maturità, infatti, sono arrivate solo il 16 maggio, ovvero un mese prima dell'inizio.
Speranze e progetti
Fra una settimana inizieranno gli orali in presenza, in una classe vera e non virtuale. Poi, finalmente, la possibilità di iniziare a percorre i progetti futuri: «L’augurio – ha detto Francesco Macrì – è che tutti possano raggiungere le università o le città dove da sempre desiderano studiare o lavorare, senza eventuali restrizioni come successo in questi mesi, e che tutto il Paese si possa risollevare anche dal punto di vista economico».
«Credo che questa maturità – ha spiegato Monica La Rocca – così particolare e singolare, rispetto a tutte le altre, possa esserci utile per ricordare che spesso le cose non vanno come pensiamo o come programmiamo e che dobbiamo essere in grado di adattarci alle situazioni e trovare il positivo per non abbatterci».
«Spero che questo momento – ha aggiunto Emanuele Migliaccio – possa aiutarci a non dimenticare quali sono i veri valori, perché abbiamo capito che non possiamo dare nulla per scontato».
A chiudere il cerchio, Lorenza Macrì che rincuora i compagni: «Ce l’hanno fatta tutti – ha detto – ce la faremo anche noi».