Nel frattempo gli studenti dell'istituto "Valentini-Majorana", che stamattina hanno posto termine all'occupazione, chiedono che all'interno del liceo venga istituito un centro antiviolenza
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«Per fortuna, siamo riusciti a farci ascoltare da chi doveva adottare i provvedimenti opportuni. È stata per tutti noi una bella esperienza e, quello che più conta, abbiamo dimostrato la nostra maturità». Lo dice all'Ansa uno studente dell'istituto d'istruzione superiore "Valentini-Majorana" di Castrolibero riferendosi alla conclusione, dopo 17 giorni, dell'occupazione della scuola. Iniziativa promossa in segno di protesta contro la mancata adozione di provvedimenti disciplinari da parte della dirigente a carico di un docente che si sarebbe reso responsabile di molestie nei confronti di due studentesse.
«Il Bando pubblicato sul sito del Ministero dell'Istruzione per la nomina di un nuovo dirigente dell'istituto, sia pure reggente - aggiunge lo studente - ci fa intuire, anche se é ancora presto per capire quando la questione sarà definitivamente risolta, che il problema che abbiamo posto con la nostra iniziativa é stato preso in seria considerazione».
«L'inopportunità della permanenza nella scuola dell'attuale dirigente era palese a tutti - ha affermato lo studente -. Occorreva ed occorre, in questo senso, una svolta che può venire soltanto da un nuovo corso che dovrà essere impresso alla gestione futura della scuola e delle sue delicate problematiche. Evidentemente questo é stato capito da chi ha il potere decisionale nell'istituzione scolastica e di questo non possiamo che essere soddisfatti. Adesso guardiamo al futuro con più ottimismo, sperando che certi incresciosi episodi non abbiano più a ripetersi».
L'appello degli studenti: «Serve Centro antiviolenza»
Gli studenti dell'istituto d'istruzione superiore "Valentini-Majorana" di Castrolibero, che stamattina hanno posto termine all'occupazione che era stata avviata il 3 febbraio, hanno chiesto che nella scuola venga istituito un centro antiviolenza. «La struttura - hanno affermato i ragazzi - consentirebbe di dare supporto a quegli studenti che hanno necessità di non sentirsi soli e dare loro la possibilità di denunciare eventuali abusi»