Reggio Calabria – Nuova telefonata intimidatoria contro il pm della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, impegnato in questi anni nelle maggiori inchieste contro la ndrangheta. ‘Siamo pronti a ucciderlo’ ha detto al telefono l’anonimo. E’ l’ennesimo episodio di questo tipo che ha colpito il pm Lombardo, tanto che la Prefettura, d’intesa con il Ministero dell’Interno, ha deciso di potenziare la sorveglianza intorno a lui, e alla sua abitazione.

Lombardo - "Credo di poterlo definire ormai uno sciamo intimidatorio quello di cui sono oggetto in queste settimane - ha dichiarato il Pd della dda di Reggio - non ho certo cambiato le mie abitudini, e in questo momento mi trovo normalmente a lavorare nel mio ufficio perchè le esigenze connesse alla mia funzione mi impongono di proseguire con impegno rinnovato. Tutto questo, in ogni caso, non servirà certamente a interrompere il lavoro in cui è impegnata la Procura distrettuale di Reggio Calabria".


De Raho - “Stiamo facendo tutto quello che bisogna per garantire la sicurezza a Lombardo e a tutti gli altri magistrati impegnati in inchieste particolarmente delicate – ha dichiarato il procuratore capo, Federico Cafiero de Raho – in ogni caso, è bene che si sappia, che non c’è alcuna maniera per fermare il lavoro della Procura, che si muove in blocco, come si trattasse di un’unica persona a prescindere dai singoli procedimenti”. Un pool che lavora in sintonia. Un messaggio alla ndrangheta, che non deve pensare di poter sconfiggere la Dda intimidendo qualcuno dei magistrati impegnati nelle più importanti inchieste.