Il movente che ha armato la mano all'esecutore materiale del delitto sarebbe da ricondurre a contrasti insorti per il controllo del narcotraffico
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Gli atti dell'inchiesta sull'omicidio di Giovanni Tersigni, 36enne ucciso a colpi di arma da fuoco a Crotone, passeranno per competenza funzionale alla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Il Gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciocola, dove si sta celebrando il processo a carico di sei persone si è infatti questa mattina dichiarato incompetente rimettendo gli atti alla Dda di Catanzaro.
Il movente
Il movente che ha armato la mano nel settembre del 2019 a Cosimo Berlingieri, accusato di essere l'esecutore materiale dell'omicidio, sarebbe da ricondurre, infatti, a contrasti insorti per il controllo del narcotraffico. L'imputato che questa mattina ha reso dinnanzi al Gip dichiarazioni spontanee ha chiarito di aver ricevuto il mandato "omicidiario" solo qualche ora prima dell'esecuzione avvenuto poi in piazza Albani. Il pubblico ministero ha quindi chiesto di escludere l'aggravante della premeditazione a carico di Cosimo Berlingieri, difeso dall'avvocato Piero Chiodo.
Il Gip si è tuttavia riservato la decisione rimettendo gli atti alla Dda di Catanzaro. Gli altri indagati sono Paolo Cusato, Cosimo Damiano Passalacqua, Dimitar Dimitrov Todorov e Giuseppe Passalacqua. Il collegio difensivo è composto da Alessio Spadafora, Aldo Truncè, Francesco Laratta. Le parti civili sono rappresentate nel processo dall'avvocato Giuseppe Barbuto.
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