Fondazione Trame e l'Associazione Antiracket Lamezia Ala, congiuntamente ai familiari delle vittime, hanno depositato alla Procura della Repubblica di Catanzaro, all'attenzione del procuratore Nicola Gratteri, l'istanza di riapertura delle indagini relative all'attentato, definito "terroristico-mafioso", che si è consumato a Lamezia nel 1991.

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Una richiesta che dà seguito all'appello lanciato in occasione del trentennale dell'uccisione dei netturbini Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte, vittime innocenti di 'ndrangheta.

Le due associazioni, è scritto in una nota, «si sono fatte portatrici di un'esigenza sentita, ancora oggi, da gran parte della comunità lametina che ha deciso di sostenere, seppur in modo simbolico, la riapertura delle indagini attraverso la sottoscrizione di una petizione firmata da centinaia di persone online (circa cinquecento) e ai banchetti allestiti durante le edizioni del Festival Trame del 2021 e del 2022».

«La strage senza giustizia - recita l'appello - rappresenta un attacco alla Città vivo e presente, un colpo alla democrazia mai affrontato: il 24 maggio 1991 sono vittime due giovani lavoratori innocenti, il 24 maggio le vittime sono tutti i lametini, schiacciati dall'indolenza e dall'ignavia che hanno consentito, dal '91 ad oggi, la corruzione e il malaffare sul nostro territorio. Ci rivolgiamo quindi alla Città affinché questa battaglia per la verità diventi patrimonio di tutti. E facciamo appello alle Istituzioni perché vengano finalmente riconosciuti i colpevoli, si sciolga questo muro di silenzio e indifferenza alto tre decenni, si restituisca dignità alle morti di due onesti lavoratori, si riconosca, una volta per tutte, che la Giustizia può fare il suo corso perfino nel nostro paese, e che può essere più forte anche della 'ndrangheta". Fondazione Trame e Ala continueranno a sostenere le famiglie Tramonte e Cristiano con "la speranza che la riapertura delle indagini possa finalmente portare verità e giustizia per i due lavoratori barbaramente uccisi trentadue anni fa».