La notizia è stata data dai suoi legali. L'armatore ed ex deputato di Forza Italia è stato condannato in via definitiva a 3 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Da circa 10 anni vive a Dubai
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«Il gup di Reggio Calabria in accoglimento di una articolata istanza presentata dai suoi difensori, gli avvocati Renato Vigna e Marco Tullio Martino ha disposto la revoca dell’ordinanza di custodia cautelare emessa circa 8 anni addietro nei confronti dell’ex parlamentare ed armatore reggino Amedeo Matacena, che da oltre 10 anni vive all’estero e per tale ragione è tutt’oggi considerato alla stregua di un latitante».
Lo scrive in una nota l’avvocato Vigna che prosegue: «La difesa aveva illustrato varie motivazioni a supporto della invocata revoca del provvedimento restrittivo che anni addietro venne emesso sia nei confronti di Matacena che di vari suoi familiari e di persone a lui vicine.
Essendo state queste persone assolte dai medesimi fatti tratti a supporto dell’ordinanza cautelare che colpiva sia Matacena che tali suoi concorrenti in vari reati è stata avanzata richiesta di revoca del provvedimento cautelare esibendo peraltro documenti a netta riprova de fatto che i beni di Matacena non avessero alcun bisogno di essere schermati con il favore dei suoi presunti correi in quanto per come ha stabilito una ctu disposta dalla Corte di Appello di Reggio Calabria erano tutti di provenienza lecita e dunque non sottoponibili a vincoli di natura social preventiva.
Il giudice reggino pertanto, pur a fronte del parere contrario del pm ha assecondato la tesi difensiva esposta dagli avvocati Vigna e Martino disponendo sia la revoca dell’ordinanza restrittiva che la restituzione dei beni sottoposti a sequestro».
Con una nota l’avvocato Martino fa sapere altresì che da ultimo anche il procuratore generale presso la corte di cassazione rispetto ad un precedente ricorso avanzato sempre degli avvocati Martino e Vigna con udienza che si sarebbe dovuta celebrare il 7 settembre 2022 aveva chiesto per iscritto l’annullamento dell’ordinanza breakfast (che era pendente e che oggi è staya revocata) a favore di Matacena.
Matacena è rimasto coinvolto nell'inchiesta Breakfast della Dda di Reggio Calabria accusato e condannato in via definitiva a 3 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Poco prima di essere arrestato, riuscì a raggiungere le Isole Seychelles e da lì, subito dopo, atterrò a Dubai dove venne fermato in attesa di estradizione, e dove tuttora risiede. Secondo quanto sarebbe emerso dall'inchiesta, Matacena avrebbe dovuto essere spostato in Libano, «un progetto - scrivono i giudici di primo grado - che si inserisce in un piano più articolato di protezione del latitante attraverso un reticolo di rapporti che ha origini precedenti alla stessa decisione di trasferimento in Libano».