È stata annullata l’ordinanza cautelare nei confronti del finanziere Salvo Tosto. Il tribunale del riesame ha accolto integralmente l'impugnazione presentata dai legali Glenda Prochilo e Mimmo Infantino (junior). I dettagli contenuti in una nota stampa.

Il finanziere, coinvolto nell’inchiesta Hybris, era stato accusato di rivelazione di segreti d'ufficio aggravato dalla circostanza di aver agito al fine di agevolare la cosca Piromalli (c.d. aggravante mafiosa) e sottoposto ai domiciliari. Il pm e il gip hanno infatti ritenuto che dagli atti di indagine (in particolare da tre conversazioni intercettate mediante l'ormai noto "trojan") si potesse ricavare come il finanziere nel gennaio 2021, utilizzando la moglie, Claudia Paolillo, come messaggero, avesse informato l'indagato Cosimo Romagnosi in merito alla indagine in corso nei suoi confronti e nei confronti di esponenti del comune casato di ndrangheta. I difensori di Tosto, però, sono riusciti a chiarire l'equivoco in cui sono incorsi gli inquirenti, dimostrando non solo che Tosto non conoscesse e non potesse affatto conoscere l'esistenza di un’indagine a carico di Romagnosi, ma anche che nelle stesse parole riferite dalla moglie al giovane Romagnosi non potesse affatto ravvisarsi l'ipotesi di una qualsivoglia informazione inerente indagini o iniziative giudiziarie.

Gli avvocati Prochilo e Infantino, mediante una dettagliata ricostruzione del contesto dialogico afferente le conversazioni intercettate, hanno sostenuto che, lungi dal rivelare l'esistenza di una indagine, la signora Paolillo (moglie di Salvo Tosto) si è solo limitata ad ammonire il Romagnosi, raccomandandogli di non intraprendere le vie del malaffare e di non frequentare delinquenti o persone controindicate.

I legali scandiscono: «Siamo sempre stati convinti della estraneità di Salvo Tosto dalle accuse, oltre modo immeritate, che gli vengono mosse. Il risultato ottenuto, sebbene soddisfacente sul piano professionale e prezioso sul piano processuale, purtroppo non è sufficiente a restituire all'Appuntato Scelto Salvatore Tosto la dignità violata dalla infamante "etichetta" di finanziere "compiacente" che troppo frettolosamente gli è stata appiccicata addosso. Né potrà mai essere rimarginata la ferita inferta nel suo animo di autentico e integerrimo servitore dello Stato».