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Reggio Calabria – Minacce al pm Giuseppe Lombardo, svelate dall’edizione odierna della Repubblica. Le minacce sono arrivate al centralino della Guardia di Finanza, e contengono riferimenti precisi agli spostamenti che il pm compie giornalmente in città. Per Lombardo sarebbero pronti 200 kg di tritolo. Non si tratta della prima minaccia per il magistrato, che già da tempo conduce una vita blindata, per via del suo coinvolgimento in varie inchieste sulla ‘ndrangheta.
Minacce al pm Lombardo, Ammazzateci tutti – “Più di duecentomila calabresi sono pronti a fargli da scudo umano – ha dichiarato il presidente dell’associazione, Aldo Pecora – perché Peppe Lombardo rappresenta uno dei pochi, ultimi, avamposti di democrazia di Reggio e della Calabria. Adesso occorre un segnale forte e chiaro dal presidente Matteo Renzi e dal governo nazionale, affinché i magistrati reggini e calabresi, e con loro le forze dell’ordine, tutti coloro i quali si adoperano contro la criminalità organizzata, possano avere strumenti concreti di contrasto alla ndrangheta, e non sempre e solo la solita solidarietà pelosa e le pacche sulle spalle”.
Lombardo, la solidarietà dell'onorevole Scopelliti - “Ancora una volta tutta la Calabria onesta si stringe attorno al dott. Giuseppe Lombardo, vittima dell’ennesima minaccia alla sua vita da parte di uno sconosciuto criminale che ha telefonato al centralino della Guardia di Finanza di Reggio Calabria dicendo che c’erano diversi punti della città in cui potrà essere situata la carica esplosiva con cui farebbero saltare in aria il pm antimafia della DDA reggina”. Lo ha detto in una nota l’On. Rosanna Scopelliti, capogruppo NCD alla Commissione Difesa della Camera e Presidente del comitato Beni confiscati della Commissione Parlamentare Antimafia.
“Certamente bisogna stare sempre allerta, e vigilare sui nostri magistrati antimafia come si vigila su un tesoro prezioso per il nostro Paese, ma francamente una mafia che si è ridotta alle telefonate anonime di minacce, come i piccoli estorsori di quartiere, deve farci capire quanto efficace sia stato il lavoro del dott. Lombardo e dei suoi colleghi nei confronti delle cosche mafiose. Il segnale infatti che percepisco da questo ennesimo vile episodio – ha osservato la parlamentare – è che i duri colpi assestati in questi anni alla ‘ndrangheta dalle Procure calabresi l’hanno messa finalmente in ginocchio, ed i mafiosi sentono il terreno mancargli sotto i piedi e – conclude Rosanna Scopelliti – sono ormai storditi se pensano di intimidire un magistrato come il dott. Giuseppe Lombardo con una telefonata di minacce”.