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Tutte confermate le 50 condanne di secondo grado emesse nell’ambito del processo Minotauro sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte. Lo ha deciso la Suprema Corte di Cassazione che ha stabilito, per la prima volta, l’esistenza di un organizzazione di ‘ndrangheta articolata in otto “locali” in provincia di Torino. La sentenza è arrivata dopo otto ore di camera di Consiglio e riguarda gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato
I supremi giudici hanno, quindi, confermato le 50 condanne, rigettando la tesi del procuratore generale della Cassazione secondo il quale non era emerso “il metodo mafioso come richiesto dall’articolo 416 bis del codice penale”.
La sentenza, arrivata nella serata di ieri, è un risultato storico importante nei processi contro la criminalità organizzata. L’inchiesta Minotauro condotta dai carabinieri con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia, aveva portato a 150 arresti nel giugno 2011 e al sequestro complessivo di 70 milioni di euro.