La Corte d’appello di Reggio Calabria ha assolto l’imputata Ilenia Bellocco dal reato di associazione mafiosa. La donna, moglie di Giuseppe Pesce classe ’80, era stata condannata a 12 anni in primo grado e a 9 e sei mesi in quello di Appello.

La pronuncia di ieri si riferisce al processo di appello bis, celebrato dopo l’annullamento con rinvio da parte della Cassazione.

La giovane, nell’ambito del processo denominata Califfo, era stata condannata dal Tribunale di Palmi a 12 anni di reclusione ritenendola partecipe del clan Pesce-Bellocco di Rosarno per avere svolto un ruolo di collegamento e trasferimento di comunicazioni ed ordini tra l’allora latitante Giuseppe Pesce cl. '80, all’epoca dei fatti reggente del clan, e gli altri affiliati operanti sul territorio.

La Corte d’Appello di Reggio Calabria, il 6 maggio 2016 aveva confermato la sentenza deliberata dal giudice di primo grado in rideterminare la pena diminuendola ad anni 9 e mesi 6 di reclusione.

I difensori della Bellocco, gli avvocati Giuseppe Nardo e Guido Contestabile, avevano proposto un ricorso per cassazione eccependo che la sentenza emessa dai giudici della Corte d’Appello non avesse offerto adeguata motivazione in ordine alla prova della partecipazione della Bellocco al sodalizio mafioso limitandosi ad aderire pedissequamente al contenuto della prima sentenza.

La Corte di cassazione, il 29 novembre 2017 aveva accolto il ricorso degli avvocati annullando la sentenza della Corte d’Appello e rinviando per un nuovo esame.

All’esito del nuovo processo, i giudici reggini hanno assolto l’imputata da ogni accusa.