L'operazione 'Santa Fe' ha portato all'arresto di 34 persone. I finanzieri del Gico durante le indagini avevano sequestrato quattro tonnellate di cocaina, con la collaborazione delle forze di polizia spagnole e americane. La droga, secondo la ricostruzione degli inquirenti, viaggiava dalla Colombia verso la Spagna con delle barche a vela. Una rete diffusa tra Calabria e America Latina, costruita secondo le indagini grazie all'alleanza tra gli Aquino di Marina di Gioiosa, Alvaro di Sinopoli, e Pesce di Rosarno. Sequestrati anche beni per 5 milioni di euro agli indagati, tra Calabria e Lazio. 

 

L’operazione italiana denominata “Santa Fe” , si è inserita nella più ampia attività di livello mondiale condotta dalla Dea americana, meglio nota come operazione “Angry Pirate. L’attività sinergica tra i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro e la Dea americana, ha consentito di porre in essere, unitamente alle forze di polizia nazionali, una proficua azione di contrasto in varie parti del mondo, tra cui Brasile, Argentina, Repubblica Dominicana, Colombia, Spagna e Montenegro.


Le indagini della DEA in Sud America hanno portato all'identificazione di numerosi fonti di approvvigionamento di cocaina garantiti dai comandanti delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) che coltivano, producono e distribuiscono lo stupefacente in tutto il mondo.


Le indagini, nel loro complesso, hanno permesso di individuare i canali di rifornimento e di importazione dello stupefacente, così da consentire l’intercettazione di numerosi carichi di cocaina diretti in vari porti italiani ed europei, tra cui principalmente quello di Gioia Tauro dove fondamentale è stata la collaborazione fornita dalle Fiamme gialle ivi operanti. L’intera operazione ha permesso di infliggere all’organizzazione rilevanti perdite economiche, sia sotto il profilo dei capitali investiti che, soprattutto, dei mancati guadagni; la droga complessivamente sequestrata, infatti, una volta lavorata ed immessa in commercio avrebbe fruttato all’organizzazione circa un miliardo di euro.

 

I nomi dei 34 soggetti destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare:

 

Josè Ramon Alvarez Alvarez, classe 56
Giuseppe Alvaro, classe 77
Nicola Alvaro, classe 68
Vincenzo Alvaro, classe 72
Rocco Calabrò, classe 68
Antonio Campanella, classe 87
Antonino Carbone, classe 69
Giuseppe Carbone, classe 81
Beniamino De Santo, classe 85
Francesco Di Marte, classe 63
Vincenzo Di Marte, classe 81
Antonino Fedele, classe 80
Antonio Femia, classe 81
Francesco Forgione, classe 78
Fulvio Fortugno, classe 92
Nicodemo Fuda, classe 69
Nysret Gashi, classe 60
Placido Giacobbe, classe 71
Francesco Giofrè, classe 85
Rosario Grasso, classe 82
Domenico Luppino, classe 79
Luzardo Freddy Mejia, detto ”el negrito”, classe 58
Antonino Modafferi, classe 80
Bruno Oliverio, classe 92
Giuseppe Oliverio, classe 72
Giuseppe Papasergi, classe 81
Rosario Rao, classe 81
Angelo Romeo, classe 80
Domenico Romeo, classe 80
Domenico Sainato, classe 85
Claudio Marcelo Soto Rodriguez, classe 57
Giuseppe Ralotta, classe 76
Pedro Florentino Vega, detto Signor Duro, classe 67


Arresti domiciliari per Maria Davide Boncompagni, classe 68