Torpekai Amarkhel insieme alla sua famiglia era in fuga dal regime dei talebani. Molti i report che inviava all’Onu sulla condizione delle donne nel suo Paese
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La giornalista afghana Torpekai Amarkhel, in fuga dal regime dei talebani, è tra le vittime del naufragio di Cutro, nel crotonese. Lo rende noto l'agenzia afghana Pajhwok. Con lei sono morti anche altri 3 membri della sua famiglia. Tra i suoi parenti ci sarebbe anche una bimba di 7 anni della quale non è stato ancora rinvenuto il corpo.
Era un'attivista dei diritti umani per l'Onu, per il quale realizzava servizi fotografici sulla condizione delle donne in Afganistan, Torpekai Amarkhel, la 42enne giornalista afghana morta nel naufragio del barcone a Steccato di Cutro. Collaborava anche con la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (Unama). Per questo Torpekai Amarkhel non poteva più vivere a Kabul dove regnano il terrore del governo talebano. E proprio per questo aveva intrapreso il viaggio verso l'Europa ed era salita con i suoi familiari sulla barca che è naufragata il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro.
Con Torpekai Amarkel sono deceduti altri tre componenti della famiglia compresi due bambini: la bimba di 7 anni è ancora tra i dispersi. L'altra sorella della giornalista, Mida, giunta a Crotone da Rotterdam, ha dato mandato al pool di legali creato a Crotone per assistere gratuitamente le famiglie delle vittime, di rappresentarla nel procedimento giudiziario che scaturirà dall'indagine in corso alla Procura della Repubblica di Crotone.