«Non contano i colori, ma le idee». Con questa motivazione l'amministrazione comunale di Santa Maria del Cedro ha deciso che a dicembre prossimo conferirà la cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano, il sindaco (ora sospeso) di Riace, recentemente coinvolto in una inchiesta che contesta la gestione degli immigrati nella sua comunità.

«Oggi ho sentito Mimmo che si è detto onorato di "essere nostro concittadino" - ha fatto sapere il primo cittadino santamariese -. L'amministrazione comunale che mi onoro di rappresentare, da tempo ha lavorato in tal senso. Siamo e saremo sempre vicino agli "ultimi".

 

L'arresto di Mimì capatosta

All'alba del 2 ottobre scorso, per Mimì capatosta (chiamato così per sua "testa dura", per la caparbietà), è scattato l'arresto per l'accusa di favoreggiamento all'immigrazione clandestina. Al vaglio degli inquirenti ci sono presunti matrimoni combinati per l'ottenimento della cittadinanza, ma anche la presunta distrazione di fondi destinati all'accoglienza degli immigrati.

La vicenda ha letteralmente diviso in due il Paese. Da una parte c'è chi ha già emesso la sentenza nei confronti di Lucano dichiarandolo colpevole dei reati a lui contestati, dall'altra c'è chi è fermamente convinto che l'arresto sia dovuto a «un eccesso di umanità» e che un lato oscuro della politica abbia voluto mandare in frantumi un modello di accoglienza così efficace da diventare una minaccia per il business che vi ruota attorno.

Fatto sta che per Lucano si è scatenata una vera e propria gara di solidarietà. Sono decine le persone, più o meno note, che gli hanno offerto ospitalità dopo il divieto di dimora a Riace, centinaia i riconoscimenti che gli verranno assegnati nelle prossime settimane. Tra questi, appunto, la cittadinanza onoraria a Santa Maria del Cedro e in molte altre località della Calabria.

 

L'immigrazione sul Tirreno cosentino

Quando almeno un paio di anni addietro il Tirreno cosentino aveva preso parte al progetto di accoglienza che prevedeva l'arrivo di poche centinaia di immigrati in diverse comunità, scoppiò il caos. La gente protestò e sui social tutti, o quasi, manifestarono il proprio disappunto. A fare da padrona fu la paura, per colpa delle bufale, o fake news come si usa dire nell'era del 2.0, che associavano agli immigrati malattie, delinquenza e violenza. Semplicemente, il Tirreno cosentino non era preparato ad un simile evento, nonostante sporadici episodi di solidarietà.

Oggi, fortunatamente, in questo senso si è fatto un passo avanti e la notizia della cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano, paladino dell'accoglienza, è stata accolta con grande entusiasmo.

 

 

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