Un centinaio di migranti di varie nazionalità sono sbarcati nella notte nel porto di Roccella Ionica a seguito di un'operazione di soccorso in mare attuata dalla Guardia di finanza. Tra i profughi giunti nell'infrastruttura marittima della cittadina della Locride anche un nutrito gruppo di donne e bambini tra cui alcuni neonati.

Tutti i migranti, prima di arrivare in porto si trovavano a bordo di una barca a vela localizzata a diverse miglia di distanza dalla costa calabrese dalla Fiamme Gialle. Dopo l'arrivo i profughi sono stati sottoposti al test del tampone molecolare da parte del personale specializzato dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria e successivamente, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria, sono stati momentaneamente sistemati in un'apposita area dello scalo dove è presente una tensostruttura realizzata nei mesi scorsi e gestita dai volontari della Croce Rossa e della Protezione civile.

Di ora in ora si fa sempre più critica e difficile da gestire la situazione dell'accoglienza. Dopo i tre consecutivi sbarchi di domenica scorsa, sono saliti a 18 gli arrivi nel solo tratto di costa della Locride in questi primi 4 mesi e mezzo del 2022: 17 a Roccella e uno (con due scafisti di nazionalità russa morti per annegamento) a Siderno. Nei dodici mesi del 2021, solo nella struttura portuale roccellese si erano verificati ben 47 "arrivi" dei 55 sbarchi avvenuti nel solo tratto della Locride per un totale di oltre 6 mila migranti.

Proprio ieri il primo cittadino ha lanciato un forte appello al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese affinchè il governo attivi strumenti per fronteggiare l’emergenza. «Dovremmo prepararci a dover gestire numeri cinque volte più grandi rispetto al 2021 - ha affermato Zito -. Significa prepararsi a gestire il soccorso ad oltre 25 mila migranti. Possiamo farlo con un'organizzazione che non ha gli strumenti, gli uomini e le professionalità adeguate? Tra poco non saremo in grado di comprare l'acqua da dare ai migranti e che non saremo in grado di fornire i pasti».