Il rappresentante del Governo in conferenza stampa al comune di San Ferdinando: «Il nostro obiettivo è chiudere la baraccopoli»
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«Dobbiamo spegnere le tensioni e tornare alla via del dialogo». Così il prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari durante la conferenza stampa convocata d’urgenza al comune di San Ferdinando, dopo i fatti di San Calogero. Nella tarda serata di sabato all’ex fornace “La tranquilla” un migrante è stato ucciso e un altro è stato ferito da ignoti che hanno esploso colpi di fucile. Oltre al perfetto presenti il questore Raffaele Grassi, i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di finanza, il colonnello Giuseppe Battaglia e il colonnello Flavio Urbani.
«Non facciamo di tutta un’erba un fascio - ha dichiarato il prefetto aggiungendo - Tanto si deve fare ancora per la tendopoli di San Ferdinando ma tanto è stato fatto . Questo non lo dobbiamo dimenticare. Sono consapevole che le condizioni attuali della baraccopoli non siano ottimali. Nessuno vuole la baraccopoli in questo stato, non è questa l’accoglienza che vogliamo dare. Il nostro obiettivo – ha aggiunto - è chiudere la baraccopoli, tutelare i lavoratori e la legalità. Dobbiamo lavorare insieme - ha continuato il rappresentante territoriale del governo - É giusto rivendicare i diritti e i doveri ma non dobbiamo scendere al di sotto del piano dialettico». Tra i presenti anche Aboubakar Soumahoro, il rappresentante sindacale dell’ Usb, seduto a fianco del prefetto in conferenza stampa. Tra il pubblico anche numerosi migranti che abitano a San Ferdinando.
«Non vogliamo essere sfruttati»
«Noi non vogliamo essere più sfruttati. Siamo dalla parte di chi non vuole più lavorare in queste condizioni e di chi ha deciso di far valere i propri diritti di lavoratori onesti»- ha affermato durante l’incontro Aboubakar Soumahoro, il quale nella sua veste di rappresentante sindacale ha anche chiesto alle forze dell’ordine e al Prefetto la possibilità di far riavere, in tempi brevi, la salma di Sacko Soumaila alla sua famiglia. Sul punto Di Bari ha assicurato che gli investigatori, non appena concluderanno gli accertamenti medico-legali e tutti gli altri utili alle indagini, faranno di tutto affinché i familiari possano riabbracciare e piangere il proprio congiunto. Aboubakar Soumahoro ha anche chiesto l’istituzione di un tavolo per individuare soluzioni abitative diverse dalla baraccopoli di San Ferdinando. Il Prefetto ha assicurato non solo l’istituzione del tavolo ma, la continua presenza della Stato nel territorio di San Ferdinando, di Rosarno e della Piana di Gioia Tauro in generale, per la repressione del fenomeno del “capolarato” e il ripristino della legalità in tutte le sue forme.
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