Sit-in nel nosocomio cittadino. Lo stesso dottor Bossio ha sottolineato la necessità di un impianto di videosorveglianza e di porte robuste, affinchè si evitino in futuro altre situazioni come quella accaduta a lui e a due infermiere
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Come annunciato nei giorni scorsi, si è tenuto questa mattina all'ospedale di Crotone il sit-in organizzato dall'Ordine dei Medici e dall'Asp, a supporto dell'anestesista e delle due infermiere picchiati nella serata di giovedì scorso nel nosocomio da alcuni famigliari di un parente appena deceduto. L'invito fatto dal presidente Enrico Ciliberto ha fatto registrare una massiccia partecipazione da parte degli operatori della sanità crotonese che hanno voluto mostrare la loro vicinanza ai colleghi vittime delle aggressioni.
«Se c'è un piccolo fatto positivo in questa vicenda – ha dichiarato il dottore Bossio – è questa giornata con tutti gli attestati di stima e di affetto che ho ricevuto in questi giorni. Mi ha fatto enormemente piacere e mi ha riscaldato il cuore. Spero che da qui inizi un nuovo percorso per la sicurezza dell'ospedale, con decisioni ad intra e ad extra: a noi basterebbe la videosorveglianza nel reparto di Rianimazione, delle porte migliori perchè quella sera è bastato un calcio e sono entrati gli altri (famigliari n.d.r.) oltre che alla madre di questo povero ragazzo che stava per morire, quando hanno sentito le urla. Andiamo avanti con fiducia».
Al sit-in, oltre alla presenza di vari primari del nosocomio e colleghi di altri reparti, erano presenti il direttore generale dell'Asp pitagorica Sergio Arena, il presidente dell'Ordine dei Medici di Crotone Enrico Ciliberto, il delegato alla Sanità della Regione Calabria Franco Pacenza, il direttore sanitario del nosocomio Lucio Cosentino, e il direttore sanitario aziendale Agostino Talarico. «Questi sono episodi che possono accadere in alcuni momenti della vita dell'ospedale, ma non sono giustificabili – ha dichiarato il dg Arena – noi non siamo carenti per quanto riguarda la vigilanza, non sarà il massimo, però la stessa vigilanza è presente al mattino, al pomeriggio e alla sera; ci sono anche delle telecamere. Credo che qui sia più un discorso di cultura, di riavvicinare i cittadini alla sanità, e credo che in questo momento ci sia una sorta di prevenzione: chi si avvicina all'ospedale, è prevenuto. Credo sia dovere di tutti noi operatori, medici, sanitari, dirigenti, riprendere il filo della fiducia tra l'ospedale e i cittadini».
«E' un momento che non solo vuole significare la stretta vicinanza di solidarietà a Franco e a chi si è trovato coinvolto in questo fatto ingiustificabile, ma vuole essere anche occasione per dare forza a tutte le iniziative che specialmente in quest'ultimo anno l'Ordine sta mettendo in campo per cercare di capire e arginare questo fenomeno»: a dichiararlo è il presidente Ciliberto. «E' un fenomeno che interessa in lungo e in largo il Paese – continua – tutti noi, la politica, le istituzioni, dobbiamo interrogarci sulle responsabilità e le situazioni che alimentano questo atteggiamento. Probabilmente la politica dei tagli del commissario regionale, il vezzo del discredito della sanità, genera nell'immaginario collettivo un senso di autodifesa a prescindere, che non è certamente la causa unica, ma sicuramente contribuisce a un rapporto che si è incrinato e che va ripristinato al più presto». «Siamo in presenza di un fenomeno, e come tale va affrontato – ha dichiarato Pacenza – vorrei sottolineare che in questi anni è venuto meno il valore universale del sistema sanitario italiano. Troppe cose vengono date per scontate: il sistema ha difficoltà, ma i fatti di violenza non possono avere nessuna giustificazione». Il rappresentante dell'ente regionale ha dichiarato comunque che «la Regione è disponibile a fare da coordinamento tra tutte le Asp per un percorso che metta al centro la sicurezza dei lavoratori».
Il pensiero unanime ha riguardato anche l'appoggio al ddl antiviolenza negli ospedali che dovrebbe essere discusso nel prossimo Consiglio dei Ministri, voluto dal Ministro Giulia Grillo per contrastare gli episodi di violenza e per tutelare gli operatori e i pazienti. Durante il sit-in, è stato anche letto un comunicato della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri a sostegno dei colleghi crotonesi per questo atto subito, nel quale si invita il dottore Bossio a partecipare al convegno d'approfondimento della tematica previsto a Bari il prossimo 13 settembre.
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