VIDEO | È il quadro che emerge dal rapporto Le mafie nel cyberspace, realizzato dalla fondazione Magna Grecia e presentato oggi alla Camera. Oltre al presidente Foti presenti anche Gratteri, Nicaso e Colosimo
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Utilizzano droni e sommergibili radiocomandati per trafficare in droga e armi, assoldano i migliori hacker del mondo, agiscono con disinvoltura sul web - dove hanno oramai spostato molte delle loro attività - creano banche online per riciclare denaro, cominciano a usare l'intelligenza artificiale.
Sono le nuove mafie, sempre più abili a cavalcare l'onda dell'innovazione tecnologica e informatica per ampliare il loro raggio di azione e aumentare i profitti. È il quadro che emerge dal rapporto Le mafie nel cyberspace, realizzato dalla fondazione Magna Grecia e in corso di presentazione oggi alla Camera. Presenti Nino Foti, presidente della fondazione Magna Grecia, Nicola Gratteri procuratore di Napoli, Antonio Nicaso scrittore e giornalista e Chiara Colosimo, presidente della Commissione antimafia.
Lo studio rileva che le mafie operano digitalmente in modo strutturato, strategico e coordinato, tanto che esistono delle correlazioni tra riciclaggio di denaro, criminalità informatica, cripto-asset e corruzione. Del resto il dark web rappresenta un luogo ideale per le mafie: è discreto, relativamente sicuro e permette di mantenere l'anonimato grazie alle tecnologie disponibili di pseudonimia e crittografia. Sull'internet sommerso ci sono grandi piazze virtuali dove è possibile comprare e vendere di tutto.
Allo stesso tempo, si può riciclare denaro o si possono commettere frodi finanziarie ed estorsioni online, sapendo di poter eludere le frontiere tradizionali e sfuggire alle indagini. Al tradizionale pizzo, dunque, le organizzazioni criminali affiancano le estorsioni online, puntano sul metaverso e sul dark web. Se prima andavano alla ricerca di avvocati, commercialisti, broker, notai, agenti immobiliari, oggi cercano ovunque ingegneri informatici, hacker e drug designer.