VIDEO | Parla Maria Antonietta Rositani, aggredita il 12 marzo scorso a Reggio dall’uomo che evase dai domiciliari per realizzare il suo folle piano. Dopo tre mesi ha lasciato la terapia intensiva per il reparto grandi ustionati
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Maria Antonietta Rositani non è più in pericolo di vita. Sebbene le condizioni della 42enne, che si trova ricoverata al policlinico di Bari da 12 marzo scorso ossia da quando l’ex marito Ciro Russo ha tentato di ucciderla dandole fuoco con della benzina, siano ancora gravi, l’equipe guidata dal dottor Giulio Maggio ha sciolto la prognosi e ha disposto le dimissioni dal reparto di terapia intensiva. La donna adesso si trova ricoverata, sempre al policlinico universitario, ma al reparto grandi ustionati. Un reparto “normale”, ma pur sempre delicato.
Il suo calvario è ancora molto lungo. Le ustioni riportate hanno interessato oltre il 50 per cento del suo corpo ed in particolare il volto e gli arti inferiori, ma anche le mani.
Felice ma spaventata
«Sono molto contenta - ha dichiarato alla nostra testata -, adesso mi aspetta un lavoro lungo e duro e sta a me affrontarlo. Devo imparare nuovamente a camminare e quindi sarà un percorso difficile, ma mi auguro di potercela fare. Speriamo che passino i dolori e anche la paura perché sono le cose più brutte che ho».
Ha la voce debole, ma nello stesso tempo è molto emozionata ed inoltre ci tiene «a ringraziare sia i medici, gli infermieri e anche tutte le persone che quotidianamente mi scrivono per darmi forza e coraggio e che pregano per me».
Il suo calvario non è finito
Sono quasi tre mesi che si trova bloccata in un letto di ospedale. Non si può muovere, non riesce ad alimentarsi da sola e ha bisogno di una continua assistenza. Maria Antonietta convive poi, con il grande dispiacere di essere lontana dai suoi due figli e con la paura e la delusione che a ridurla così è stato l’uomo che ha sposato, che diceva di amarla e che quella mattina è evaso dai domiciliari, che stava scontando ad Ercolano dopo la condanna per stalking e maltrattamenti nei suoi confronti, e ha percorso indisturbato 500 chilometri.
Russo, che oggi si trova recluso nel carcere reggino, è giunto in Via Frangipane, alla periferia sud della città, e l’ha prima investita con la propria auto e poi le ha dato fuoco con la benzina che aveva portato con sé in una tanica.
Un piano criminale studiato in ogni dettaglio. Da quel giorno Maria Antonietta è assistita dai suoi tre fratelli e anche dai genitori i quali, oltre a prendersi cura di lei, si prendono cura anche dei due figli della coppia, Annie e William.
Il papà: «Ha ancora atroci dolori»
Anche papà Carlo è molto felice per il miglioramento delle condizioni di salute della sua adorata figlia. «Siamo felici - ha detto - stavamo sempre in pensiero che le sue condizioni potessero precipitare da un momento all’altro. Per noi oggi è un momento di gioia. Certo sapere che ha ancora dolori atroci ci fa molto male. Confidiamo come sempre nelle cure mediche e mi auguro che mi figlia possa riuscire a superare tutto e a trovare la forza per poter andare avanti».
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