Il governatore commenta l'inchiesta dalla Dia nel Vibonese che vede 167 persone raggiunte da avviso di garanzia
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«Le due operazioni di oggi realizzate dai Carabinieri e dalla Polizia di Stato, e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, ci dimostrano ancora una volta quanto la Calabria possa contare su inquirenti e forze dell'ordine di indiscutibile valore, in grado non solo di disarticolare i poteri criminali che inquinano e infiltrano i nostri territori ma anche di rappresentare per la nostra comunità sana un punto di riferimento contro la violenza delle mafie». Ad affermarlo in una nota il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.
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«Nella provincia di Vibo e in altre zone del territorio nazionale, in un vasto blitz contro la ‘ndrangheta, sono state fermate 61 persone, con l'impiego di oltre 500 militari: nell’inchiesta sono indagate complessivamente 167 persone. La seconda operazione contro il traffico di migranti, invece, porta alla luce un diffuso e spregiudicato sistema illegale - continua il governatore - che sfruttava il bisogno e la disperazione delle persone, esponendole a rischi indicibili. E qui in Calabria ormai ogni giorno, da Roccella Jonica a Cutro, siamo testimoni del dramma umano che si materializza nelle migrazioni clandestine, dei costi altissimi che queste persone sono costrette a pagare non solo in termini economici, quanto di ulteriori e dolorose privazioni, delle enormi difficoltà a cui va incontro il sistema dell'accoglienza. L'operazione di oggi, fra l'altro, svela la pericolosità della rotta balcanica, le sue articolazioni internazionali e senza dubbio aiuterà - conclude Occhiuto - gli altri apparati dello Stato a mettere in campo ulteriori soluzioni per contrastare le tratte illegali di persone e garantire adeguati standard di accoglienza».