I carabinieri lo cercavano da tempo: da quando, poco più di un anno prima, Francesco Strangio era stato ritenuto colpevole di essere uno dei broker a disposizione delle cosche della Montagna e condannato, in primo grado, a 14 anni di reclusione. Lontano (ma non troppo) dal territorio di riferimento dei clan di San Luca, Strangio era stato sorpreso a febbraio del 2019, in un appartamento di Rose, a due pasi da Cosenza. Qui, al terzo piano di una palazzina anonima del piccolo centro, Strangio aveva trovato rifugio sottraendosi alle ricerche delle forze dell’ordine.

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Nel video andato in onda nella terza puntata di Mammasantissima - Processo alla 'ndrangheta, si vedono i carabinieri della compagnia di Bianco individuare un presunto complice del latitante che, con una busta in mano, staziona sotto l’appartamento in attesa di entrare. E allora che scatta il blitz. In pochi secondi gli investigatori raggiungono il sospetto facendolo sdraiare a terra mentre altri militari iniziano a perquisire lo stabile.

Strangio non può più scappare, dal suo rifugio all’ultimo piano si accorge dei carabinieri che hanno circondato la palazzina. In un paio di minuti gli uomini della compagnia di Bianco, di Cosenza e del gruppo Cacciatori di Calabria gli sono addosso. Non ha armi con sé, ma dalla perquisizione salterà fuori una borsa piena di denaro: Strangio non farà in tempo ad usarla per sottrarsi di nuovo alla cattura. Saranno gli applausi spontanei di un gruppo di cittadini ai carabinieri che lo portano via, a sugellare l’ennesimo obiettivo raggiunto nella lotta ai latitanti, così come avvenne anche per l'arresto di Matteo Messina Denaro.