FOTO-VIDEO | La testimonianza di Raffaele Sonni, titolare dell'impresa agricola R&R, dove il fango ha distrutto coltivazioni e attrezzature facendo 2 milioni di danni: «Ho investito tutto nella mia terra, con me lavorano 30 persone. Senza aiuti non riusciremo ad andare avanti»
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È alle prese con la conta dei danni la piana di Lamezia Terme, il territorio più colpito dal maltempo che negli ultimi giorni si è abbattuto in maniera violenta sulla Calabria. Smottamenti, alberi caduti, cedimenti dell’asfalto e una voragine in grado di inghiottire un auto. Danneggiati privati e imprese, tra queste anche l’azienda agricola R&R a Lamezia Terme completamente sommersa dal fango dopo la spaventosa esondazione del fiume Amato.
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«Fino alle 7 di mattina di lunedì era tutto regolare - spiega Raffaele Sonni, titolare dell’azienda agricola - dopodiché è arrivato un mare di acqua. Si tratta di fiumi importanti, soprattutto l'Amato che da 15 anni non viene mai pulito. Questa cosa non è tollerabile. Nella zona di rottura dell’argine si notano in modo evidente alberi ad alto fusto di 30-40 metri che hanno creato proprio un tappo al fiume che ha straripato inondando i terreni confinanti».
Nessun danno alle persone, fortunatamente, «siamo riusciti a metterci in salvo» spiega l’imprenditore, ma sono andate perse le numerose coltivazioni presenti oltre ai danni alle attrezzature: «I danni sono incredibili, sia le strutture delle serre, sia le attrezzature, sia le coltivazioni che sono state proprio devastate. Il danno ad occhio è sicuramente superiore a 2 milioni di euro. Considerate che in questa azienda lavorano circa 30 persone, abbiamo macchinari per l'estrazione di oli essenziali, quindi tutta una filiera aziendale che è compromessa».
Una situazione che getta nello sconforto l’imprenditore lametino che adesso fatica a immaginare un futuro per la sua azienda. «Stiamo facendo una corsa contro il tempo per recuperare ciò che possiamo recuperare, ma sicuramente l'azienda senza un aiuto non riuscirà a superare questo momento così difficile. Noi ci crediamo, abbiamo investito in questo territorio da 15 anni. Io mi sono laureato in Agraria, poi subito sono venuto qui per investire nella mia regione, a Lamezia dove sono nato. Però purtroppo, devo essere sincero, in questo momento sono molto sconfortato soprattutto da quella che è la gestione del territorio circostante, della parte pubblica, perché con un minimo di manutenzione dei fiumi si sarebbe evitata questa catastrofe».