«Io non voglio entrare nel merito dell'operato della commissione e della sospensione dell'erogazione dei compensi perchè sono problemi burocratici che non dovrebbero coinvolgere nè gli operatori nè i cittadini» commenta in maniera quasi tranchant Antonio Talesa, direttore della centrale operativa del 118. Ma sia gli operatori che il servizio di elisoccorso rischio oggi di essere seriamente intaccato dalla querelle in corso tra Regione Calabria e Asp di Catanzaro. L'azienda sciolta per infiltrazioni mafiose ha infatti sospeso da ormai nove mesi l'erogazione delle spettanze agli operatori, ritenute illegittime. 

Verso le dimissioni 

Questa mattina una delegazione ha annunciato le dimissioni di massa a far data dal primo di settembre. Un'azione in coscienza che non metterà a rischio il servizio nei  mesi estivi, quando gli interventi in emergenza aumentano esponenzialmente. Medici e infermieri però incroceranno le braccia a settembre. «Chi è preposto a risolvere queste problematiche - incalza Talesa - deve comprendere l'importanza di questa attività e realizzare atti conseguenziali affinchè che diano le giuste gratificazioni economiche agli operatori per le attività che svolgono quotidianamente. È un servizio di estrema importanza e non è concepibile che cavilli burocratici possano paralizzare che giustamente spettando a questi professionisti».

«Chi lavora deve essere pagato»

«Vi è stata un recente atto deliberativo prodotto dalla commissione che ha aperto una nota di credito nei confronti della Regione» ha chiarito ancora Talesa. L'Asp insomma riconosce i crediti ma addebita le spese alla Regione proseguendo nella strategia ostruzionista di non pagare i propri operatori. «Bisogna chiarire che chi lavora, deve essere pagato».