Avrà tre mesi di tempo per accertare eventuali infiltrazioni mafiose e chiedere o meno lo scioglimento degli organi elettivi al ministro dell'Interno: il primo fu nel 2007
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Commissione di accesso agli atti al Comune di Soriano Calabro per accertare eventuali infiltrazioni mafiose o forme di condizionamento degli amministratori e degli impiegati comunali da parte della ‘ndrangheta. Ad inviare la Commissione di accesso agli atti – composta da tre membri – è stato il prefetto Roberta Lulli. Il Comune di Soriano Calabro è guidato dal maggio del 2019 dal sindaco Vincenzo Bartone, medico, di Forza Italia. La commissione di accesso agli atti è composta da un esperto in materia finanziaria-contabile e da altri due esponenti delle forze dell’ordine che dovranno scandagliare la vita amministrativa dell’ente alla ricerca di forme di condizionamento degli amministratori da parte dei clan locali. Avranno tre mesi di tempo, al termine del quale (salvo un’eventuale proroga) dovranno stilare una relazione da consegnare al prefetto la quale, a sua volta, se verranno riscontrate infiltrazioni mafiose, chiederà lo scioglimento degli organi elettivi al ministro dell’Interno che si incaricherà di portare la proposta di scioglimento in Consiglio dei ministri. Gli organi elettivi del Comune di Soriano Calabro sono stati sciolti una prima volta per infiltrazioni mafiose nel gennaio del 2007.
Da ricordare che nel giugno scorso i carabinieri hanno tratto in arresto (misura sostituita poi con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) Salvatore Emmanuele, 27 anni, di Gerocarne, e Vincenzo Primerano, 27 anni, quest’ultimo fratello dell’attuale assessore comunale Maria Teresa Primerano. I due si sarebbero resi protagonisti di una vile aggressione ai danni di due carabinieri.
Il sindaco di Soriano Vincenzo Bartone, appresa la notizia, si era recato a far visita alla locale stazione dei carabinieri per esprimere solidarietà ai militari dell’Arma. Salvatore Emmanuele, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno a Gerocarne era stato trovato dai carabinieri nel territorio comunale di Soriano Calabro ed all’atto del controllo si sarebbe scagliato contro i militari dell’Arma spalleggiato da Vincenzo Primerano. Anche l’assessore Maria Teresa Primerano si era dissociata dal comportamento del fratello.
Che l’invio della Commissione di accesso agli atti al Comune di Soriano Calabro sia solo la prima di una lunga serie in procinto di essere inviate anche in altri centri dalla Prefettura di Vibo lo dirà il tempo. Da ricordare, in ogni caso, che il Comune di Soriano Calabro non figurava fra quelli emersi nelle inchieste “Rinascita–Scott” e “Imponimento”. Inchieste che, unitamente ad indagini come quella sul cimitero di Tropea o quella che ha portato fra gli indagati anche il presidente della Provincia di Vibo, hanno fatto emergere situazioni al vaglio della Prefettura.