Dopo l'arresto del pentito della cosiddetta 'Ndrangheta stragista, Nunziatino Romeo, legato alla famiglia Barbaro-Papalia, il 24 marzo scorso, in un filone dell'inchiesta milanese sul caso Equalize e sulle presunte cyber-spie, sono state arrestate altre otto persone, per le quali il gip aveva prima negato le misure cautelari. In particolare, è finito in carcere per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso l'imprenditore e immobiliarista Lorenzo Sbraccia e per la stessa accusa è stata applicata un'altra ordinanza di arresti domiciliari a carico dell'hacker Nunzio Samuele Calamucci, già arrestato lo scorso ottobre nel primo filone.

Da quanto si è saputo, infatti, il pm della Dda milanese Francesco De Tommasi, dopo le dichiarazioni di Romeo dopo l'arresto, ha reiterato la richiesta al gip Fabrizio Filice delle misure cautelari, che sono state concesse e applicate. Otto le ordinanze di custodia cautelare in carcere, una quella dei domiciliari per Calamucci con braccialetto elettronico. Al centro della vicenda la presunta tentata estorsione ai danni degli imprenditori Motterlini, titolari della G&G Costruzioni.

A marzo era stata applicata la misura solo a Romeo, di cui il gip evidenziava la caratura mafiosa nella 'ndrangheta, ma solo per violenza privata aggravata per presunte minacce nei confronti del titolare di una srl proprietaria di alcune macchine che lavoravano nei cantieri della Fenice, impresa di Sbraccia.

Ora, dopo gli elementi nuovi acquisiti nelle indagini del Ros dei carabinieri, il gip Filice ha riconosciuto l'accusa principale contestata dal pm, ossia la tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso (prima riqualificata in tentato esercizio arbitrario delle proprie ragioni), nei confronti di tutti gli indagati, compreso Romeo (nuova ordinanza per lui).

La custodia cautelare in carcere, quindi, è stata applicata anche a Sbraccia, pure lui già indagato nel filone principale su Equalize, a Pasquale e Francesco Barbaro, Francesco Baldo, Umberto Buccarelli, Giuseppe Trimboli e Fulvio Cilisto.

Per la stessa accusa, invece, domiciliari per Calamucci, già con la stessa misura dal 25 ottobre per la vicenda dei presunti dossieraggi illegali e accessi abusivi alle banche dati.

Per le accuse, Sbraccia e il legale (ed ex consigliere comunale) di Vibo Valentia Umberto Buccarelli, sfruttando contatti aperti con la cosca Barbaro-Papalia, avrebbero messo in atto la tentata estorsione ai danni degli imprenditori Motterlini, titolari della G&G Costruzioni. Impresa che aveva in essere rapporti contrattuali con Fenice in lavori di ristrutturazione di immobili a Pieve Emanuele, nel Milanese. E Sbraccia, secondo le indagini, tra aprile e maggio 2023, avrebbe voluto, in sostanza, una riduzione dei crediti vantati dall'altra impresa, che ammontavano a circa 30 milioni di euro fino ad 8.

I Barbaro, dell'omonima cosca, avrebbero voluto subentrare ai Motterlini mediante imprese sotto il loro controllo. In questo modo avrebbero così ottenuto il sub-appalto di importanti opere edili in corso, per le quali Fenice spa era general contractor. Romeo, secondo le imputazioni, avrebbe più volte contattato Luca Motterlini facendo presente che apparteneva ad una famiglia di 'ndrangheta. E Calamucci, sempre secondo l'accusa, avrebbe coordinato quelle attività di Romeo, dopo la richiesta di mediazione mafiosa di Sbraccia .