Il delitto a Milano dopo mesi di frequentazione e sopralluoghi. Gli spari fatali e poi la fuga in Calabria per far perdere le proprie tracce. La Dda di Milano ricostruisce gli spostamenti dei due presunti esecutori materiali dell’omicidio di Vittorio Boiocchi, il calabrese Pietro Andrea Simoncini e Daniel D’Alessandro. Le loro strade, nei giorni successivi all’agguato, portano in provincia di Vibo Valentia.

Beretta: «Una parte dei 50mila euro era sparita»

“C’è una persona disposta a fare il lavoro per 50mila euro”. Quando gli screzi per il controllo del merchandising dell’Inter tra il capo ultrà Vittorio Boiocchi e Andrea Beretta sembrano aver varcato il punto di non ritorno, Beretta pensa che levare di mezzo il suo mentore sia l’unica via. E si affida alle conoscenze di Marco Ferdico per riuscirci. Il piano riesce e i soldi passano di mano in una sacca da ginnastica. Ed è intorno alla storia di quel pagamento che si snodano alcune trame parallele che si incrociano al delitto Boiocchi e arrivano fino all’uccisione di Antonio Bellocco, il rampollo della cosca di ’ndrangheta di Rosarno accoltellato a morte da Beretta sempre per lo stesso motivo: proteggere il suo business.

Nei suoi interrogatori da pentito, Beretta dice ai pm di essere il mandante dell’omicidio del suo capo e racconta dettagli sul pagamento per l’agguato. Li avrebbe avuti da Daniel D’Alessandro, che lui chiama Dani Bellebuono, accusato di essere uno degli esecutori materiali dell’omicidio di Boiocchi: “Mi dice – sono parole di Beretta – che si erano divisi i soldi, però ne mancava una parte. Questa cosa qua mi ricordo”. I soldi sarebbero stati divisi tra i due incaricati dell’azione portata a termine il 29 ottobre 2022 e gli organizzatori: “15mila lui (cioè Bellebuono) e 15mila il padre di Aurora”, vale a dire Pietro Andrea Simoncini, l’uomo di Soriano Calabro che per la Dda di Milano avrebbe partecipato all’agguato mortale. “Il resto – dice Beretta – si erano persi per strada”.

Beretta: «D’Alessandro mi avvisò della storia di Bellocco»

C’è un altro dato interessante in questo scorcio di interrogatorio riportato nell’ordinanza di custodia cautelare: l’ex ultrà pentito dice che la storia dei soldi persi per strada Daniel D’Alessandro gliel’avrebbe raccontata “quanto è venuto dopo ad avvisarmi della storia di Antonio Bellocco”. E qui pare che Beretta si riferisca al presunto piano del rosarnese di eliminarlo, dopo averlo aiutato a mantenere il comando della Curva Nord, per diventare l’unico referente degli affari criminali del tifo organizzato. Dani Bellebuono, da quando Beretta ha deciso di collaborare con la giustizia, è un uomo in fuga: gli investigatori, infatti, lo raggiungono in Bulgaria, in una località del Mar Nero, per notificargli l’arresto come presunto esecutore del delitto Boiocchi. Per il pentito sarebbe stato lui a sparare.

La fuga in Calabria dopo l’agguato a Boiocchi

Che il denaro sia passato di mano lo proverebbe un’intercettazione del 26 novembre 2022 nella quale sarebbe possibile documentare il conteggio di una somma pari a 15mila euro che Gianfranco Ferdico, padre di Marco, avrebbe fatto proprio a D’Alessandro.
Quella conversazione è importante per gli inquirenti perché sarebbe stata captata al rientro di Daniel D’Alessandro dalla Calabria, dovrebbe avrebbe trovato rifugio “dopo aver commesso l’omicidio”: l’uomo sarebbe rientrato a Milano il 22 novembre in autobus. Marco Ferdico, invece, sarebbe salito su un volo dalla Calabria a Linate. Simoncini, da parte sua, in Lombardia avrebbe trascorso soltanto il tempo utile per compiere i sopralluoghi e partecipare al delitto Boiocchi.

L’analisi delle schede telefoniche: «D’Alessandro e Simoncini a Gerocarne dopo l’omicidio»


Al solito, sono le utenze telefoniche a fornire una traccia degli spostamenti degli indagati: secondo l’analisi del traffico delle schede, D’Alessandro si sarebbe spostato nell’area di Gerocarne-Soriano Calabro, zona in cui è residente Simoncini. I magistrati della Dda si dicono sicuri: “Da pochi giorni dalla commissione dell’omicidio, le utente riconducibili a Daniel D’Alessandro e Pietro Andrea Simoncini hanno fatto registrare il loro spostamento da Milano verso la Calabria” e “sono state localizzate nel comune di Gerocarne in date diverse” nei primi giorni del novembre 2022. Fuga in Calabria dopo l’omicidio per far perdere le proprie tracce: per Marco Ferdico e suo suocero Pietro Simoncini era una scelta quasi ovvia. D’Alessandro aveva bisogno di un appoggio e soltanto i suoi presunti complici avrebbero potuto garantirlo. Beretta, invece, è scappato a Pietrelcina per cercare la grazia di Padre Pio. Ma non c’è pace per chi ha la coscienza pesante e non c’è limite alla discesa nell’abisso: dopo aver commissionato il delitto Boiocchi avrebbe ucciso anche Antonio Bellocco per poi pentirsi spaventato dalla possibile reazione della famiglia.