Parla Ahmed Berraou rappresentante in Calabria dell'Ucoii (Unione comunità islamiche d'Italia): «Troppi anni di prevaricazione hanno acceso la miccia. Adesso la violenza dilaga, ma il dialogo resta l'unica soluzione». E sull'attacco di Hamas: «Chi uccide donne, bambini e civili inermi commette peccato»
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Intanto che parliamo, nelle città israeliane suonano le sirene e i razzi lanciati dalla Striscia di Gaza solcano il cielo azzurro. La maggior parte viene intercettata dal sistema di difesa aerea Iron Dome, ma alcuni riescono a raggiungere il suolo seminando morte e paura. Nei notiziari, gli inviati di guerra corrono a ripararsi interrompendo i collegamenti in diretta. «È riesplosa la questione, nel modo peggiore, ma non bisogna dimenticare perché». Ahmed Berraou, Imam di Cosenza, presidente Ucoii Calabria (unione delle comunità islamiche d’Italia) lo dice senza timori: «Israele ha provocato all’inverosimile il popolo palestinese, ha compiuto violenze di continuo, i fedeli sono stati picchiati nelle moschee e alla fine ha reagito. Ed è capitato quello che non doveva accadere».
Una violenza di massa, persone uccise, innocenti, ragazzi, bambini.
«Io lo dico subito, da musulmano, sono contro tutto questo. Non amo la violenza, la condanno. Lo dice la nostra religione: un musulmano in guerra non deve toccare i civili, le donne, i bambini, le persone disarmate. Se lo fa compie un peccato».
Le immagini che abbiamo visto ci mostrano che l’orrore è stato compiuto.
«Se musulmani hanno agito così hanno sbagliato, così come hanno sbagliato a prendere ostaggi. Devono liberarli. Ma, per amore di verità, devo dire che ho visto anche filmati di soldati palestinesi entrare in casa senza torcere un capello a nessuno. Bisogna prestare la massima attenzione a cosa diffondono i media e perché».
Che idea si è fatto di quello che sta accadendo?
«Il dialogo fra Israele e l’Arabia Saudita è stato un po’ una miccia. I palestinesi si sono sentiti isolati, in pericolo più che mai, circondati. Poi da troppo tempo i negoziati sono fermi, è dal 2014 che non se ne parla più. A questo aggiungiamo la svolta estremista di Israele e del suo governo. Vogliono spazzare via il popolo palestinese, è chiaro».
La cosa non è reciproca secondo lei?
«Forse un tempo è stato così, poi Hamas ha cambiato rotta. Non vuole eliminare Israele dalla faccia della terra, vuole quello che gli spetta e non ha intenzione di sopportare più i soprusi che ha dovuto tollerare fino ad ora. Non lasciamoci ingannare dalla propaganda».
Lei non crede che dietro le quinte si muovano gruppi terroristici animati da ben altri scopi, non certo ideologici o religiosi?
«No, non lo credo. Adesso tutti i gruppi di Resistenza hanno deciso di unirsi e fare la guerra di Liberazione Totale, combattere per i propri diritti».
Lei è marocchino, il suo Paese con la sottoscrizione degli Accordi di Abramo aveva avviato una sorta di apertura nei confronti di Israele, potrebbe crollare tutto adesso?
«Il Marocco ha sempre cercato la pace, anche in questo frangente è così, e sta condannando fermamente le violenze che si stanno compiendo da entrambe le parti. La sua è una posizione da mediatore che, tuttavia, crede che Israele debba liberare i territori occupati».
La questione è vecchia di 70 anni e non trova soluzione. Adesso entrambi gli schieramenti sono decisi a disintegrare gli avversari, come finirà?
«Io sono molto preoccupato. Davvero tanto. Di certo questo è un punto di non ritorno, un momento storico che finirà per ridisegnare la mappa geopolitica di quel pezzo di mondo. Finirà con una guerra totale o regionale. Gli Stati Uniti e mezzo mondo hanno già deciso da che parte schierarsi, dalla parte di Israele, ma il popolo palestinese non si arrenderà. Israele è ormai preda di rappresentanti radicali che non hanno alcuna intenzione di aprire al dialogo. Vogliono solo sangue e sterminio».
Ormai è un mondo in guerra aperta su tanti fronti.
«Mi chiedo perché tutti hanno dato appoggio all’Ucraina, fornendo sostengo e armi contro la Russia che l’aveva invasa, e lo stesso non può valere per i palestinesi? Perché? A Gaza alla gente hanno tolto l’acqua e il cibo e anche l’elettricità. Questa è una vergogna umanitaria senza precedenti».
Per cosa pregherà stasera?
«Per tutte le vittime. Siamo tutti esseri umani».