VIDEO | Intanto ConfCommercio Reggio Calabria coglie l'occasione per invocare maggiori controlli sugli esercenti irregolari: «Nostri associati sicuri. Si vigili su chi è abusivo»
Tutti gli articoli di Cronaca
Per alcuni una misura drastica ed eccessiva che non agevola il lavoro di settori che, dediti ai servizi alla persona, fin da subito hanno adottato tutte le cautele del caso, per altri un provvedimento di basso impatto date una clientela già sensibilizzata e un’attività che si confronta già da prima di questo obbligo con cambiamenti, restrizioni e precauzioni e che in questo frangente ha anche sperimentato nuovi approcci. Un quadro vario, dunque, quello registrato in alcuni saloni di bellezza a Reggio Calabria, nel giorno dell’entrata in vigore del nuovo obbligo di esibizione del green pass base (vaccinazione, guarigione o tampone) prima di entrare in saloni di acconciatura, centri estetici e per tatuaggi.
Green pass nei centri di bellezza
«In realtà non cambia poi così tanto, visto che noi siamo stati sempre attenti. Fin da quando abbiamo potuto riaprire mi sono resa conto che si lavora più di professionalità, per appuntamento e con meno attese. Oggi abbiamo registrato qualche disdetta di chi magari avrebbe voluto fare una piega e la gestisce casa. Chi fruisce dei nostri servizi completi si sottopone a tampone ed entra tranquillamente in un luogo che noi regolarmente sanifichiamo. Il nostro lavoro prosegue serenamente», ha spiegato Angela Siclari, imprenditrice e parrucchiera specializzata in infoltimento e allungamento.
«Abbiamo avuto molti disagi e abbiamo registrato delle disdette. Ci ritroviamo molti spazi liberi. Tra chi non può fare il vaccino, chi ha paura e chi sta male o è in quarantena, sono tante le situazioni spesso problematiche. Siamo stati sempre attenti e abbiamo adottato ogni precauzione e questa decisione, adesso, non ci aiuta», ha commentato la giovane estetista Angelica Serra.
«Questo nuovo obbligo non crea grandi difficoltà. La nostra clientela è largamente vaccinata. Questo controllo non si richiede solo per noi ma per il bene della cittadinanza», ha sottolineato Ilaria Martino, parrucchiera.
L'appello di ConfCommercio Reggio Calabria
Una restrizione che è anche una maggiore tutela per chi esercita e per la clientela anche se, sottolinea Confcommercio Reggio Calabria, dovrebbero essere potenziati i controlli sulle sacche di esercizio abusivo più che sul settore regolare, dove professionalità e rispetto degli standard igienico sanitari non mancano.
«In realtà l’introduzione di questo obbligo – ha spiegato Lorenzo Labate, presidente ConfCommercio Reggio Calabria - non produce grandi conseguenze sul settore regolare, dove si opera con grande professionalità e nel rispetto delle regole. Situazione che Confcommercio certamente garantisce per quanto riguarda i suoi associati. Cogliamo, dunque, l’occasione dell’introduzione di questo nuovo obbligo per chiedere che siano intensificati i controlli sull’esercizio abusivo della professione. Chi, infatti, svolge questa attività non rispettando le regole e le norme, al di fuori dunque del controllo della legge, può alimentare una pericolosa spirale di contagi e creare un danno all'intero settore che rischierebbe di essere percepito come insicuro. Così assolutamente non è. I nostri associati già da tempo rispettano tutte le norme. Questo nuovo obbligo, che potrebbe essere visto come un eccesso, sia percepito come una maggiore tutela per la clientela», ha concluso Lorenzo Labate, presidente ConfCommercio Reggio Calabria.