Il procuratore ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo ha anche commentato la riforma della giustizia targata Cartabia: «Non mi pare una rivoluzione». E sul 41 bis: «Lo hanno svuotato di contenuti»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Arrabbiato, determinato come sempre, e forse di più, ma anche disilluso. Questo il Nicola Gratteri che è emerso dall’intervista che stasera gli ha fatto Lilli Gruber nel corso della puntata odierna di Otto e Mezzo. Il procuratore di Catanzaro non si è sottratto alle domande, usando nelle risposte la sua consueta schiettezza che in diverse occasioni è diventata abrasiva. Per scaldare il clima, qualora ce ne fosse bisogno, la giornalista ha toccato subito un nervo scoperto: «Cosa ne pensa della commissione interministeriale voluta dal ministro Cartabia per portare al Sud le buone pratiche e migliorare l’efficienza delle Procure?».
Il lavoro dei magistrati
«Le condizioni di lavoro dei magistrati? Finora – ha evidenziato Gratteri - non ho visto nulla di nuovo, salvo questa commissione con il ministro per il Sud che dovrebbe venirci a spiegare le nuove prassi, ad essere più efficienti. Questa cosa la trovo offensiva, già la sua idea è offensiva. Qualche magistrato della Procura di Catanzaro è stato contattato per farne parte ma ha declinato. La sola idea di questa commissione – ha commentato - è offensiva. Le realtà sono completamente diverse. Al Sud ci sono grandi magistrati che fanno cose egregie ogni giorno».
Entrando nel dettaglio: «Il distretto di Catanzaro, ad esempio, durante il lockdown è stato l’unico distretto col segno positivo in tutta Italia: abbiamo ricevuto 100 fascicoli ne abbiamo smaltiti 110. L’aula bunker distrettuale di Lamezia Terme – ha rimarcato il procuratore - è un gioiello di tecnologia che viene ammirato in tutto il mondo e dall’estero la vogliono copiare. Questo anno ci consegnarono la nuova procura, un convento del ‘400 che abbiamo riportato ai suoi antichi splendori».
Il Csm
Altro passaggio dell’intervento a Otto e mezzo ha riguardato la riforma del Csm: «Sulla giustizia – ha affermato - la madre di tutte le riforme è quella del Csm e bisogna partire da lì: e l'unico modo per limitare le correnti è il sorteggio. È necessario fare pulizia all'interno della magistratura, è vero, ma i magistrati non sono marziani ma uomini, anche loro un prodotto della società: non possiamo credere alla favoletta che i magistrati sono tutti onesti».
La riforma Cartabia
E sulla riforma Cartabia: «Non mi pare - ha aggiunto - una rivoluzione, non mi pare che si stiano centrando problemi e criticità. Io credo che dovremmo anzitutto ottimizzare risorse e i costi. Perché non è possibile, ad esempio, che a solo 65 chilometri da Palermo ci sia un'altra corte di appello, quella di Caltanissetta. O che ci siano 250 magistrati fuori ruolo. O che in uno stato moderno e serio, al problema di sovraffollamento delle carceri si risponda con indulto e amnistia, anziché costruirne di nuovi. Questi sono i problemi più importanti». «La prescrizione - ha detto poi Gratteri - deve rimanere così com'è, fino a quando non si fanno quelle riforme che servono a velocizzare e digitalizzare i processi e a rendere la pena meno conveniente del delinquere». Critico anche nei confronti del 41 bis: «È stato completamente svuotato dal Dap a colpi di circolari».
Nicolino Grande Aracri
E ancora: «Oggi - ha sottolineato il procuratore- ho messo il sigillo sulla presunta collaborazione di un capo mafia, Nicolino Grande Aracri, dicendogli che non è attendibile. L’ho fatto interrogare per 6 giorni, poi ci sono andato io, l’ho interrogato come si fa ed è caduto in contraddizione».
Il futuro di Gratteri lontano dalla Calabria?
Vorrebbe incontrare Draghi?, ha poi chiesto la Gruber. «E che devo dire a Draghi? Io sono molto scostumato, molto duro con il potere e sa perché? Io faccio questo lavoro dall’86 e niente cambia davvero. Questo mi fa rabbia. Mi fa rabbia che migliaia di persone vogliano parlare con me come guardandomi come la loro unica speranza». Sul suo futuro, il procuratore ha assicurato infine: «Farò domanda per la procura di Milano, poi vedremo cosa andrà. Iscrivermi ad una corrente del Csm? Ma se non l'ho fatto fino ad ora, ormai».