Il 50enne è nipote di Domenico Mezzatesta, accusato dai magistrati di essere a capo del gruppo che si sarebbe conteso per anni il territorio del lametino con gli Scalise ma su cui una recente sentenza della Cassazione ha riconosciuto l’”insussistenza”
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È stato trovato morto nella sua abitazione di Domodossola, Giuliano Roperti, 50 anni, coinvolto lo scorso gennaio nell’operazione Reventinum. A fare la scoperta la fidanzata rientrata dopo un periodo di ferie.
Pur ritenendo che si sia trattato di un malore, sul decesso dell’uomo devono fare luce gli inquirenti. Roperti è infatti nipote di Domenico Mezzatesta, accusato dai magistrati di essere a capo del gruppo che si sarebbe conteso per anni il territorio del lametino con gli Scalise, ma su cui una recente sentenza della Cassazione ha riconosciuto l’”insussistenza” portando così alla scarcerazione dei coinvolti. Anche Roperti era stato rimesso in libertà dallo stesso gip di Catanzaro.
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