Si è concluso con dieci condanne e una sola assoluzione il processo di primo grado con rito abbreviato relativo all’inchiesta Filo Rosso. L’operazione, eseguita dalla Polizia di Stato, scattò nel giugno 2017 coordinata dalla Dda di Catanzaro contro presunti affiliati alla cosca GiampàLe accuse vanno, a vario titolo, da associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni a carico di esercizi commerciali ed imprenditori di Lamezia Terme, intimidazioni con bottiglie incendiarie e danneggiamenti con esplosivi.

 

Agli indagati sono inoltre contestati numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti. Assolta Alessandra Folino, difesa dagli avvocati Leopoldo Marchese e Alessandra Marchese. Esclusa, inoltre, l'aggravante del 'metodo mafioso', dell’articolo 7, per tutti i capi di imputazione che riguardano lo spaccio di sostanze gli stupefacenti.

 

Nel collegio difensivo gli avvocati: Aldo Ferraro, Antonio Larussa, Sergio Vescio, Domenico Folino, Viscomi, Lucio Canzoniere, Arcangeli, Alessandra Marchese, Leopoldo Marchese, Gianluca Careri, Franco Giampà e Diego Brancia. Si sono costitute parte civili l’associazione Antiracket Ala, rappresentata dall’avvocato Carlo Carere, il Comune di Lamezia con l’avvocato Caterina Restuccia e per Michele Curcio l’avvocato Rossella Bonaddio.

 

Ad avere la condanna più aspra è stato Giovanni Gianluca Notarianni (16 anni e sei mesi), a seguire Saverio Giampà (12 anni), Pasquale Notarianni (10 anni e 8 mesi), Luigi Leone ( 9 anni), Giuseppe Cappello (9 anni), Michele Bentornato (8 anni e 4 mesi), Alberto Giampà (5 anni e 4 mesi e 6mila euro di multa), Fabio Vescio (3 anni e 8 mesi), Roberto Castaldo (1 anno e 8 mesi e 5mila euro di multa), Michael Mercuri (1 anno e 6 mesi).

 

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