Sono rimasti coinvolti nell'inchiesta Cuore Matto sui fondi percepiti per le attività svolte nell'inesistente reparto di Terapia intensiva cardiologica. Stralciata la posizione dell'ex direttore sanitario Gaetano Muleo
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Sono stati rinviati a giudizio i vertici della clinica privata Sant'Anna Hospital di Catanzaro, rimasti coinvolti nell'inchiesta istruita dalla Procura di Catanzaro denominata Cuore Matto sui fondi percepiti per le attività svolte nell'inesistente reparto di Terapia Intensiva cardiologica della struttura accreditata al servizio sanitario regionale.
Le accuse
Truffa aggravata e frode in pubblica fornitura i reati a vario titolo contestati a Rosanna Frontera, 57 anni di Catanzaro, ex legale rappresentante del Sant'Anna Hospital e vicepresidente del Consiglio di amministrazione; Giuseppe Failla, 66 anni di Catanzaro, ex direttore generale; Gaetano Muleo, 76 anni di Catanzaro,ex direttore sanitario; Domenico De Fazio, 66 anni di Torre di Ruggiero, dipendente dell'Asp di Catanzaro e di Villa Sant'Anna Hospital.
A processo
Questa mattina il Gup, Paola Ciriaco, ha però disposto il rinvio a giudizio per Rosanna Frontera, per Giuseppe Failla, per Domenico De Fazio e per la clinica Sant'Anna Hospital stralciando la posizione dell'ex direttore sanitario Gaetano Muleo. Tutti dovranno ora affrontare il processo che si aprirà il 22 marzo del 2022 e non è detto che gli odierni sviluppi penali non abbiano dirette ricadute sull'iter amministrativo che solo di recente aveva iniziato ad imboccare la strada della risoluzione. Nei giorni scorsi infatti l'Asp di Catanzaro aveva firmato la delibera di riparto dei fondi per gli erogatori privati assegnando appunto al Sant'Anna Hospital 26 milioni di euro per l'annualità 2021. Ammessa come parte civile l'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro; Bindo Missiroli, 66 anni di Roma; Placido Grillo, 49 anni e Gaetano Morabito, 40 anni di Melito Porto Salvo.