Sulla vicenda dell’istituzione del corso di laurea interateneo in assistente sanitario, promossa dall’Umg e dall’Unical, il rettore dell’università di Catanzaro Giovambattista De Sarro ha scritto una lettera al sindaco Sergio Abramo che nei giorni scorsi gli aveva manifestato telefonicamente le sue perplessità. In particolare, il primo cittadino aveva paventato il rischio che l’apertura nei fatti di un’area medica all’Unical potesse in qualche modo pregiudicare il futuro della facoltà di medicina di Catanzaro.

 

Ma ecco, di seguito, il testo della lettera del rettore De Sarro al sindaco:

Facendo seguito ai nostri intercorsi colloqui telefonici, è mio intendimento rassicurarti sulle perplessità manifestate relativamente all’istituzione del corso di laurea interateneo tra l’Università degli studi “Magna Graecia” di Catanzaro e l’UNICAL in Assistente Sanitario. Mi preme ribadire che la predetta istituzione, in caso di approvazione favorevole del CUN, non pregiudicherà in nessun modo l’Ateneo di Catanzaro e di conseguenza il Capoluogo. Infatti, come ti anticipavo, nella convenzione finalizzata all’istituzione del predetto corso è espressamente previsto che la sede amministrativa e di gestione del corso di laurea è l’Università degli studi di Catanzaro. Del resto non potrebbe essere diversamente considerato che, ai sensi del Decreto Interministeriale del 19 febbraio 2009 n. 119 “Determinazione delle Classi di laurea delle Professioni Sanitarie” – art. 2 comma 1 “I corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie possono essere istituiti e attivati dalle Facoltà di Medicina e Chirurgia…” e, come è noto, l’Ateneo di Catanzaro è l’unica Università in Calabria ad essere sede della Scuola di Medicina e Chirurgia. Alla luce di quanto sopradetto, l’unica ragione che ha portato alla proposta di istituzione del Corso di Laurea Interateneo in Assistente Sanitario è stata quella di ampliare l’offerta formativa del nostro Ateneo, avvalendosi anche delle professionalità dell’UNICAL, offrendo in tal modo a tutti i giovani calabresi delle opportunità di formazione professionalizzante. L’iter di approvazione avviato già l’anno precedente e ancora non concluso è stato condiviso dai Rettori delle Università Calabresi ed è stato ribadito anche nell’ultima riunione CORUC dalla quale è emerso che l’impegno del Comitato, a cui partecipa anche la Regione Calabria, sarà quello di continuare in tale direzione. In ultimo, mi preme ricordare che l’obiettivo prioritario del mio mandato ed il mio costante impegno è quello di puntare alla crescita dell’Ateneo che, da pochi mesi, mi onoro di rappresentare. Tale mission sarà realizzabile solo attraverso la piena e fattiva collaborazione con altre istituzioni, in primis l’Amministrazione comunale. Pertanto resto a tua disposizione per qualsiasi altri chiarimento dovesse necessitare con la convinzione che per entrambi lo sviluppo e la crescita del Capoluogo è la priorità, e cio a cui si deve puntare è bloccare il fenomeno dello svuotamento e della fuga dei cervelli e dei nostri giovani in generale”.

 

Pur essendo venute dal rettore le rassicurazioni, il sindaco Abramo ha mantenute intatte le sue perplessità e non intende abbassare la guardia. In primo luogo, chiede lumi sul ruolo esercitato dalla Regione Calabria, rappresentata all’interno del CORUC, sull’istituzione del Corso di Laurea in Assistente Sanitario all’UNICAL. In altre parole, il sindaco intende capire se la Regione ha svolto all’interno del CORUC un’azione geopolitica a favore dell’UNICAL. “E’ evidente – secondo Abramo – che l’istituzione di corsi di laurea interateneo, essendo uno strumento largamente utilizzato in Italia, non possa essere limitato ad un solo caso, ma debba fare parte di una programmazione più vasta. Non si capisce perché il CORUC non ha promosso parallelamente corsi interateneo che dall’UNICAL si diramino verso l’UMG nell’ottica del rafforzamento del sistema universitario calabrese”. Il sindaco ha poi ribadito con forza che la Calabria non può permettersi il lusso di una seconda facoltà di medicina-fotocopia ed ha sottolineato che le risorse del POR Calabria destinate alla ricerca scientifica dovranno essere utilizzate rigorosamente nell’area del Capoluogo.

 

l.c.