Nell'indagine "Basso profilo" condotta dalla Dia «si dimostra appieno il rapporto diretto, questa volta, tra 'ndrangheta, imprenditoria e politica». Lo ha affermato il procuratorie capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa sull'esito dell'operazione che ha portato all'esecuzione di 50 misure cautelari a carico di esponenti delle principali cosche della 'ndrangheta crotonese insieme con esponenti politici locali e nazionali.

 

«Ci sono - ha spiegato Gratteri - oltre 150 pagine di capi di imputazione per tantissimi reati, tra cui associazione a delinquere, voto di scambio, intestazione fittizia di beni, appalti, turbative, rivelazioni del segreto istruttorio, quindi tutta la gamma dei reati tipici che negli ultimi anni stiamo vedendo emergere sempre più nel corso delle nostre indagini, indagini di mafia in cui ci sono sempre meno omicidi, ci sono sempre meno reati violenti ma - ha sostenuto il procuratore capo della Dda di Catanzaro - sempre più reati che riguardano il potere politico e sempre più reati che riguardano il potere economico». 

 

Gratteri ha poi spiegato: «questa indagine è la concretizzazione di cose che abbiamo anticipato anche 15-20 anni fa rispetto alle nostre sensibilità, conoscenze o percezioni. Quella di oggi è un'indagine dove appieno si dimostra il rapporto diretto, questa volta, tra 'ndrangheta, imprenditoria e politica, senza infingimenti ma con la piena consapevolezza - ha spiegato il magistrato - che chi era di fronte aveva già avuto precedenti penali o era già espressione delle famiglie di élite della 'ndrangheta della provincia di Crotone».

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