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“Banco Nuovo”, è questo il nome dell’operazione condotta dai carabinieri e della polizia che ha portato all'esecuzione di 50 misure cautelari contro le cosche di ‘ndrangheta attive a Brancaleone, Africo e Bruzzano Zeffirio. Al “Banco nuovo” di Brancaleone in particolare sarebbero affiliati i fratelli Alati, Annunziato, Pietro e Giuseppe, con un ruolo di assoluto rilievo nel condizionamento delle dell’amministrazione comunale.
Figura di spicco è risultata indubbiamente quella di Annunziato Alati, quale gestore di fatto della ditta Tripodi Veneranda e titolare di un’impresa individuale di movimento terra, pulizia strade ed aree verdi, acquedotti e fognature, che attraverso continue e ripetute minacce avrebbe sistematicamente sbaragliato la concorrenza di altri imprenditori del settore, monopolizzando il mercato e aggiudicandosi ogni pubblica commessa.
Il ruolo dei fratelli Alati
Le indagini hanno restituito, impietosamente, l’immagine di un comune, quello di Brancaleone, di fatto ostaggio dei componenti della famiglia Alati e dei loro metodi tipicamente mafiosi: era ben nota anche agli stessi amministratori comunali la forte influenza di Pietro Alati, fratello di Annunziato e impiegato presso l’ufficio tecnico del Comune di Brancaleone, per condizionare, con metodi tipicamente mafiosi, l’affidamento dei lavori in somma urgenza.
Non sono peraltro mancati i tentativi di resistenza degli amministratori, come l’adozione di meccanismi di rotazione tra gli imprenditori destinatari delle commesse comunali: tali buoni propositi, però, si sono infranti contro il clima di terrore imposto dagli indagati, che, ricorrendo a metodi intimidatori tipicamente mafiosi, hanno costretto gli altri imprenditori del settore a rifiutare i lavori che gli amministratori intendevano affidare loro.
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L’irruzione nella seduta della Giunta comunale
Di tutte le numerose condotte intimidatorie documentate nel corso delle investigazioni, hanno un valore particolarmente significativo gli eventi del 10 luglio 2014, allorquando i fratelli Annunziato e Giuseppe Alati irruppero nel corso di una seduta della Giunta Comunale di Brancaleone per minacciare apertamente il sindaco e gli amministratori presenti, intimando loro di assegnare i lavori di manutenzione idrica nel territorio comunale ad Annunziato, in esclusiva, senza alcuna rotazione tra le ditte da incaricare e non dando corso alla gara ad evidenza pubblica già indetta.