Per Luigi Incarnato, le assunzioni sono legittime e tuttavia annuncia che la società ha bisogno di 1 miliardo e 500 mila euro altrimenti è default finanziario. Sono in molti a chiedersi come è possibile che un ente in liquidazione possa procedere ad assumere in queste proporzioni. Intanto l’associazione nazionale dei consumatori deposita un esposto in Procura mentre crescono i sospetti sull’assunzione di Francesco Bonaddio, titolare di un’impresa appaltatrice che viene ingaggiato insieme ai dipendenti
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Dopo l’inchiesta della nostra testata sulle anomale assunzioni presso la Sorical, la società di gestione delle acque controllata dalla regione Calabria, come era prevedibile, è scoppiato il finimondo. Interrogazioni al consiglio regionale, un’interrogazione parlamentare al Ministro Tria. E, inoltre, di poche ore fa, un pesante esposto del Codacons, nella persona del suo vicepresidente nazionale che chiede l’intervento del Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri. “L’associazione dei consumatori, infatti, ha depositato una richiesta urgente presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, per sollecitare il sequestro della documentazione relativa alle assunzioni effettuate da So.Ri.Cal. SpA in liquidazione onde accertare le “modalità attraverso cui le predette assunzioni sono avvenute”.
La "tempesta mediatica" sulle assunzioni
In questa baraonda politica e mediatica, i vertici della società e, in particolare, il commissario liquidatore Luigi Incarnato esponente politico di rilievo del centrosinistra calabrese, hanno trovato il tempo di tentare di mettere delle pezze peggio del buco, come avevamo avuto modo già di scrivere, il risultato più evidente però, è stato quello di aggravare i sospetti. Tra i fortunati assunti, tra l’altro, sono spuntati i primi nomi, molti dei quali riconducibili al cerchio magico della corte oliveriana e adamiana. Per Incarnato, comunque, è tutto a posto, tanto che, dai microfoni di una testata televisiva, si è spinto ad affermare, senza nascondere un filo di sarcasmo, che è stata solo una tempesta mediatica finalizzata a divertire alcuni giornalisti. Per quanto ci riguarda, tuttavia, vogliamo tranquillizzare l’on. Incarnato, a noi questa vicenda non ci diverte affatto, anzi, tutt’altro, siamo invece molto preoccupati dello stato delle istituzioni in cui versa la Calabria a causa della irresponsabilità della sua classe dirigente.
La conferenza stampa della Sorical
Nella conferenza stampa, convocata dalla Sorical, con assoluta nonchalance, lo stesso Incarnato, ha affermato che la società nella quale pochi giorno fa sono stati assunti i 57 dipendenti delle imprese appaltatrici, senza un briciolo di evidenza pubblica, è sull’orlo del default finanziario e che occorrono 1 miliardo e mezzo di euro per evitarlo. Dopo una tale affermazione, sorge naturale il dubbio: Incarnato c’è o ci fa? Nel senso che, è immaginabile che il commissario liquidatore abbia una propensione naturale a prendere in giro l’opinione pubblica. E crede che la stampa, i calabresi, possano bersi le panzane che declina quasi in maniera ecumenica. E’ curioso, infatti, che il commissario di una società pubblica in liquidazione e che batte cassa (e che cassa), non rinunci comunque all’assunzione di 57 persone con una procedura dalla dubbia legalità.
I retroscena
E, non è finita qua. Domenico Pallaria super dirigente della Presidenza della Giunta, rende noto nelle stesse ore, che la Sorical, società mista a prevalenza di capitale pubblico, diventerà pubblica al 100%. Risultato: i 57 assunti con criteri privatistici, diventeranno dipendenti regionali al 100%. La protervia del potere, sembra che, a questo punto, abbia ormai perso ogni ritegno nel tentativo di prendere per i fondelli i calabresi. A tutto ciò, ora dopo ora, si aggiungano altri retroscena sui nomi degli assunti, retroscena che, definirli scandalosi, è quasi un eufemismo. E’ il caso, per esempio, dell’assunzione di tal Bonaddio Francesco, il quale, era il titolare di una impresa appaltatrice. Si, avete capito bene, l’imprenditore, ha liquidato la sua l’impresa appaltatrice e, il 9 gennaio di quest’anno, ha preferito rifugiarsi nel posto sicuro generosamente offerto da Incarnato e company e collocato a Bonifati. Altro che assunzioni di dipendenti, in questo caso, infatti, è stato assunto direttamente il titolare dell’appalto. Un operazione molto dubbia, tanto che, molto probabilmente l’esposto del Codacons, si riferisce proprio a questa circostanza, quando sostiene che, il sospetto che, i [“beneficiati” possano essere collegati ad Amministrazioni che hanno accettato di transigere i propri debiti con So.Ri.Cal., spalmando sui Cittadini le tariffe “gonfiate”]. E mentre, da ogni fronte politico e sociale, si invoca l’intervento del titolare della “ditta”, Mario Oliverio, il Presidente dimorato, tace, come se la vicenda non riguardasse. Pa.Mo.
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