«Assunzioni senza concorso e scellerata mentalità padronale in Sorical»

Duro affondo dei sindacati Uil e Uiltec Calabria che si scagliano contro la gestione dell’ente regionale richiamando l’attenzione del governatore Oliverio: «Pur di non perdere la faccia e possibilmente anche la poltrona provano a nascondere la polvere»

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13 febbraio 2019
12:40

«Il clima venutosi a creare in Sorical impone una convocazione urgente da parte del presidente della giunta regionale, unico interlocutore legittimato a confrontarsi con il sindacato su un tema estremamente importante quale è la gestione del servizio idrico calabrese». Esordisce così la nota firmata dal segretario regionale Uil Calabria Santo Biondo e dal segretario regionale UilTecCalabria Luigi Campana che parlano della gestione commissariale dell’ente incapace di «realizzare nessuno degli obiettivi di riorganizzazione e di efficientamento del sistema, funzionali ad un rilancio dell’azienda. Anzi, nelle ultime ore, pare abbia chiamato, senza procedura concorsuale, decine di nuovi dipendenti. Alla faccia della trasparenza! Sorical – si legge ancora - in assenza di investimenti strutturali e di una programmazione manageriale capace, rischia di essere risucchiata dai tanti problemi gestionali che attaccano la tenuta societaria sia sul fronte interno che esterno. Criticità che, venute fuori nella riunione tenutasi alla Cittadella il 31 luglio, adesso si sono addirittura aggravate per via di una condotta irresponsabile da parte dei liquidatori, i quali piuttosto che svolgere il mandato pubblico affidatogli che è ben pagato dai calabresi, impegnano il loro tempo ad invadere, con l’obiettivo di tacitare il dissenso interno, le dinamiche inerenti la vita democratica del sindacato, aspetto fondamentale per la realizzazione di relazioni industriali e sindacale improntate alla correttezza e al rispetto reciproco dei ruoli».

 


I segretari della Uil e della Uiltec parlano di «un mix di condotta antisindacale e di comportamento messo in campo dai gestori in linea con le logiche di vecchi mestieranti della politica, i quali avvertendo la fine dell’impero” pur di non perdere la faccia e possibilmente anche la poltrona provano a nascondere la polvere, senza avere neanche il tappeto. Operazione praticamente impossibile soprattutto per imbonitori di tradizione. Purtroppo – continua la nota - la nostra buona volontà a costruire, nell’interesse collettivo da noi rappresentato, relazioni sindacali improntate alla correttezza e al rispetto delle leggi e del contratto collettivo di lavoro, si è scontrato in questi anni, con un modus operandi dei liquidatori di tipo privatistico, che confligge con la configurazione pubblicistica di Sorical e soprattutto non risponde agli interessi dei contribuenti calabresi. In riferimento alla partecipazione pubblica calabrese, gravi e preoccupanti sono i richiami della Corte dei Conti nei confronti della Regione Calabria».


I sindacati alzano poi il tiro riferendosi alla Sorical come ente «caratterizzato da una scellerata mentalità padronale nel rapporto con i lavoratori e da una incompetenza professionale di fondo che rischia di aggravare ulteriormente la situazione societaria, i cui effetti negativi li pagheranno i lavoratori, che con i loro sacrifici in questi anni hanno tenuto vive le speranze di rilancio aziendale. È arrivato il momento di affidare la conduzione di Sorical e delle altre società a partecipazione pubblica regionale a professionisti di settore, magari giovani laureati presso le università calabresi, piuttosto che a mestieranti di bassa lega della politica calabrese, che in questi anni di regionalismo famelico e familistico, hanno contribuito ad affossare sia il sistema dei servizi pubblici, che le condizioni sociali delle fasce più deboli dei calabresi».


Puntano poi il dito sui «troppi i nodi presenti in Sorical che i liquidatori non sono stati in grado di sciogliere in questi anni: dalle scelte discutibili e opportunistiche relative all’organizzazione del lavoro, alla questione riguardante la mancanza di investimenti da parte aziendale, in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; dall’assenza di una accordo di secondo livello, finalizzato a riconoscere ai lavoratori le giuste premialità e posizione meritocratiche, alla conduzione padronale da parte dei liquidatori che mortifica la dignità delle persone, costrette a subire atteggiamenti aziendali irrispettosi. E infine nell’interesse dei lavoratori di Sorical è fondamentale mettere fine al clima di caccia alle streghe che in queste settimane si è instaurato in azienda, la cui causa è da attribuire alla irresponsabilità dei liquidatori, i quali piuttosto che trovare soluzioni ai tanti problemi societari, preferiscono mettere in atto azioni configurabili come condotta antisindacale ex articolo 28 dello Statuto dei lavoratori.
Pertanto – concludono - per senso di responsabilità, prima di percorrere la strada extranegoziale, riteniamo che sia giunto il momento che la vicenda Sorical venga assunta in sede di Presidenza della giunta regionale, attraverso la convocazione di una riunione operativa, per come la stessa Regione si era impegnata a realizzare nell’incontro tenutosi alla Cittadella regionale il 31 luglio».

 

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