VIDEO | L'allarme lanciato dal presidente dei sindaci del comprensorio Giuseppe Campisi. Gioffrè (Croce rossa): «Con questi numeri non riusciamo a offrire la giusta ospitalità e la dignità che vorremmo assicurare» (ASCOLTA L'AUDIO)
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«In questa settimana abbiamo assistito a diversi sbarchi con un numero elevatissimo di migranti. Questi numeri non ci consentono di poter operare, di poter accogliere come vorremmo. La dignità che vorremmo assicurare a queste persone non la possiamo assicurare in queste condizioni. Ci sono strutture che vedono quintuplicata la capienza che in realtà dovrebbero avere. Diventano numeri e non più persone, non riusciamo ad offrire la giusta ospitalità». Così Concetta Gioffrè, presidente del Comitato di Riviera dei Gelsomini - Croce Rossa Italiana, ha spiegato l’attuale situazione al porto di Roccella.
Sono oltre quattromila gli sbarchi registrati nel 2022 fino al mese di agosto, lo scorso anno erano cinquemila considerando l’intero anno solare.
Sono numeri importanti che accendono i riflettori sulla preoccupante situazione legata all’arrivo di migranti al porto di Roccella Jonica e nella Locride. Solo nelle ultime 72 ore sono più di 750 le persone sbarcate al porto di Roccella e provenienti da Siria, Palestina, Egitto e Libano.
Tanti i nuclei familiari con bambini anche molto piccoli, una signora ha partorito all’ospedale di Locri dopo lo sbarco. Non ce l’ha fatta invece un giovane di 24 anni che ha perso la vita durante la traversata.
L’ultimo sbarco è proprio di questa mattina, con altre 57 persone (in precedenza era stato comunicato 46) a bordo di un motoveliero intercettato e condotto al porto roccellese dopo il rifiuto di fermare la propria rotta in risposta alle intimazioni da parte dei militari delle fiamme gialle.
«La situazione è quasi drammatica per via di questi continui sbarchi - ha commentato Giuseppe Campisi, sindaco di Ardore e presidente del Comitato dei Sindaci della Locride - tutta la Locride è al collasso. Roccella è già da tempo in condizioni difficilissime, adesso ci sono gli altri centri di Stilo, Ardore, Siderno e Brancaleone che sono pieni per via dei continui arrivi. Noi comuni stiamo facendo la nostra parte per quello che possiamo, le nostre casse sono quello che sono ma cerchiamo di cooperare e dare una mano perché la criticità della situazione lo richiede»
A lanciare poi l’allarme circa l’inefficienza delle strutture di prima accoglienza per via del loro sovraffollamento è anche il Siulp di Reggio Calabria, sindacato rappresentativo della Polizia di Stato che nei giorni scorsi ha chiesto - tramite una nota ufficiale - l’intervento delle istituzioni per risolvere le numerose criticità e per dotare gli operatori delle migliori strutture possibili; strutture che ad oggi, spiega il Siulp, risultano invivibili.