La Cisl lancia l'allarme per le disposizioni dell'Asp di Catanzaro costretta ad affrontare la carenza di camici bianchi ricorrendo a ruoli intercambiabili tra chi è in servizio ed eliminando l’obbligo della presenza di un dottore sulle ambulanze
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«È del 16 agosto la disposizione di servizio per il 118 dell’Asp di Catanzaro del direttore del Dipartimento Interaziendale Area Centro secondo il quale il medico e l’autista dovrebbero garantire il servizio ove sia assente l’infermiere e viceversa l’infermiere e l’autista dovrebbero garantire il servizio ove sia assente il medico. La situazione appare paradossale».
Ad esprimersi così è la Cisl medici Calabria secondo la quale «la de-medicalizzazione ed adesso anche l’assenza dell’infermiere sono l’antitesi del soccorso in emergenza-urgenza laddove il tempo trascorso dalla chiamata alla centrale operativa e l’intervento del medico fa la differenza tra la vita e la morte. Non si può pensare ad un servizio di emergenza senza medici».
«Nonostante la Cisl medici abbia da tempo lanciato l’allarme sulla carenza di personale al Sue, 118 nessun provvedimento risolutivo è stato attuato – continua il sindacato - L’assenza di medici ha messo in crisi un sistema creando una situazione di disparità inaccettabile nello stesso territorio regionale che mina il diritto alla salute dei cittadini, con postazioni, dalle Pet della Piana di Gioia Tauro a quelle della Provincia di Catanzaro, che sono state de-medicalizzate».
«È vero che esiste una “emergenza medici” aggravata dai turni per ferie estive e le malattie, ma è innegabile che una corretta programmazione del fabbisogno di personale avrebbe impedito che la situazione rilevata raggiungesse limiti di criticità inaccettabili con postazioni e/o turni senza medici in servizio ed adesso anche senza infermieri a bordo dei mezzi di soccorso» sottolinea la sigla.
«Non si può pensare ad un servizio di emergenza senza medici, che sono gli unici professionisti cui competono la diagnosi e la definizione della terapia più appropriata. Diversamente, l’invio di ambulanze senza medico a bordo, che risultano insufficienti ai fabbisogni di cura, può verificarsi solo in presenza di una precisa programmazione aziendale e con predefiniti protocolli organizzativi operativi».
«La riorganizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza appare, quindi, non più differibile. D’altra parte – incalza la Cisl Medici - è rimasta ancora inattuata la riqualificazione stabilita dal Dca del 04.11.2016 che approvava il programma operativo 2016-2018 prevedendo tra le diverse azioni anche la riduzione delle centrali operative da cinque a tre, la sostituzione dei mezzi di soccorso obsoleti ed il rinnovo della convenzione per il servizio di elisoccorso».
«La migrazione dei professionisti verso altri settori, anche con l’avvallo delle Direzioni Generali, è cresciuta e si ritiene accrescerà ancora di più se non si interverrà celermente sul piano organizzativo, normativo e contrattuale. La Cisl Medici ritiene non più procrastinabile il passaggio alla dipendenza dei medici in convenzione che hanno i requisiti e di mutare gli attuali rapporti a tempo determinato con contratti a tempo indeterminato. Inoltre, ritiene necessario, attraverso le possibilità previste dagli accordi decentrati, riconoscere l’intensa ed indispensabile attività di questo personale adeguando – sottolinea - il trattamento economico agli standard europei, superando il vecchio accordo regionale, emendato anche di recente, che ha creato e crea tante incoerenze e contrapposizioni».
«Il Suem 118 è un servizio importante e delicato per la tutela della salute del cittadino. Non si può accettare che scelte gestionali inappropriate e l’immobilismo dei management aziendali depotenzino un sistema già ad un passo dal collasso. La Cisl Medici ribadisce la necessità che un soccorso avanzato debba prevedere la presenza di medico ed infermiere che, con le loro integrate e sinergiche competenze, possano esprimere la massima assistenza al cittadino che necessita di interventi in condizioni di emergenza».
«La Cisl – si conclude la nota - ritiene necessario promuovere un tavolo di confronto con il Commissario Ad Acta per la sanità Cotticelli per poter affrontare tutte le problematiche dell’emergenza-urgenza al fine di rendere omogenea ed efficace la risposta ai bisogni dei cittadini calabresi».