VIDEO | Tra i familiari di vittime che hanno accettato di farsi intervistare per la prima volta anche l'assessore Massimo Grimaldi. Nel filmato pure Angela Napoli e il maresciallo Barranco
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Grande partecipazione per la prima del documentario “Il venerdì nero di Taurianova”, l’opera che per la prima volta contiene le testimonianze di alcuni familiari di vittime della faida che insanguinò la cittadina della Piana reggina negli anni ’90. Il video è stato proiettato nella chiesa del Rosario, presenti gli autori – la giornalista Nadia Macrì e il film maker Filippo Andreacchio - e molti dei protagonisti del racconto per immagini. Nessun dibattito prima e dopo la visione, ma solo emozione per una ferita che la città affronta ancora a distanza di 30, e denuncia: questa la formula scelta dagli autori, inventori del blog Taurianova Talk e ora alle prese con lo sbarco su internet del loro lavoro.
I fatti narrati, soprattutto con riferimento al cosiddetto “venerdì nero” del 3 maggio 1991 – quando un commando uccise tre persone crivellando di colpi uno dei bersagli fino a mozzargli la testa – sono quindi diventati l’occasione per ascoltare l’elaborazione personale del lutto di tre taurianovesi rimasti orfani a seguito di quella scia di sangue: Vincenzo Alampi, Mimmo Petullà e Massimo Grimaldi, oggi assessore comunale che ha seguito la proiezione con la fascia.
A dare un contributo al documentario, che descrive anche le complicità politiche in un clima che poi condusse al varo della prima legge sugli scioglimenti per mafia dei consigli comunali, il maresciallo Salvatore Barranco, l’ex parlamentare Angela Napoli, Gianni Accardi e don Giovanni Rigoli.