VIDEO | Barbara Aiello a capo dell’attivissima sinagoga di Serrastretta, nel Catanzarese, è la prima ed unica donna a rivestire questo ruolo in Italia: «Quando ho sentito dell’attacco di Hamas il mio cuore è andato in pezzi». E poi: «In Calabria mai subito discriminazioni o offese, esempio per l’intera Europa»
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«Avevamo i telefonini spenti per la festa dello Shabbat e quando alla sera ho sentito in televisione dell’attacco di Hamas ad Israele il mio cuore è andato a pezzi». È lucidamente triste Barbara Aiello, rabbina della piccola ma attivissima sinagoga di Serrastretta, nel Catanzarese. È la prima ed unica donna ad essere stata nominata rabbina in Italia dall’Ebraismo moderno americano, più aperto e meno ortodosso di quello tradizionale. Lei del resto in America c’è nata ma in punto di morte ha raccolto la volontà di papà Antonio Abramo Aiello, nato proprio in questo piccolo centro calabrese, di tornare in quei luoghi per riscoprire e rilanciare i valori spirituali delle loro radici ebraiche. «Ho pianto subito per i miei amici, per i loro nipotini massacrati dai soldati. È stato un vero shock, grandissimo».
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Qualcuno già commenta che la risposta di Netanyahu è eccessiva e potrebbe violare i diritti umani.
«Ma per favore – ride nervosamente – difendere la propria terra dai terroristi non è eccessivo. Eccessivo è aver ammazzato famiglie che dormivano, decine di bambini alcuni dei quali decapitati. Israele colpisce un gruppo di terroristi, non un governo».
Resta il fatto che i servizi segreti ritenuti i migliori al mondo sono stati ‘bucati’.
«Si questa è stata una sorpresa, ma non mi meraviglia pensando che è l’Iran ad insegnare le manovre di guerra».
Lei è in Italia da quasi vent’anni: ha mai percepito pregiudizi nei suoi e nei confronti della sua gente?
«No, sono qui a Serrastretta da 17 anni e non ho mai avvertito nessun sentimento ostile. Tutt’altro. Invece a Milano qualche volta camminando per strada c’è stato qualche islamista radicale che ha voluto umiliarmi, sputando per terra davanti a me».
A causa del sangue innocente che sta scorrendo nella Striscia di Gaza ed in Israele pensa che le comunità ebraiche qui in Calabria ed in Italia possano correre qualche pericolo?
«C’è pericolo per tutti gli ebrei del mondo adesso, perché l’antisemitismo verrà ancora fuori. Bisogna parlare con i ragazzi già dalle scuole medie, è questo che l’Europa deve fare».
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Chi segue la politica mondiale sa che la guerra di questi giorni in realtà è radicata da decenni in quella parte del pianeta: esiste una speranza reale che questo conflitto arrivi ad una conclusione?
«Allora, la conclusione ci sarà quando gli israeliani cancelleranno il gruppo terroristico di Hamas, perché Hamas ha fatto davvero molto male agli ebrei, veramente. Ma ha fatto male anche ai palestinesi. Che prendano i soldi mandati col cuore dall’Unione europea e li spendano per le farmacie, per le medicine, le scuole e non per le bombe da custodire nelle gallerie».
In questo periodo pregate per la pace o per Israele?
«La pace arriverà quando vince Israele. I soldati israeliani non sono terroristi e prima di lanciare le bombe avvisano i cittadini civili di allontanarsi cercando di salvare molte vite. Ho visto loro portare bottiglie d’acqua ai bambini palestinesi, questa è umanità».
Un’ultima domanda: ha ricevuto qualche testimonianza di solidarietà qui tra Serrastretta ed i centri calabresi in cui si muove?
«Sono contentissima di stare qui a Serrastretta, il paese della mia famiglia. I calabresi sono aperti, pieni di amicizia e di amore. Per questo la vita qui è un esempio per tutta l’Europa secondo me».