VIDEO | Il procuratore in collegamento all’incontro organizzato nell'ambito del Regional Day della Calabria a Expo 2020 Dubai ha parlato anche di infrastrutture e sviluppo: «Non possiamo pensare che i problemi del Sud li possano risolvere i parlamentari del Nord»
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«Purtroppo devo dire che questo governo non ci sta aiutando nel contrasto alle mafie, con scelte apparentemente che c'entrano poco con la mafia. Ci sta aiutando pochissimo. Si stanno facendo provvedimenti pensati e diretti dalla ministra Cartabia che sono devastanti per i prossimi decenni». Lo ha dichiarato Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, in collegamento all'incontro "La Calabria e il porto di Gioia Tauro nello scenario competitivo del Mediterraneo", organizzato nell'ambito del Regional Day della Calabria a Expo 2020 Dubai.
La trasformazione delle mafie
«Temo che con questo governo sul piano della sicurezza e sul piano del contrasto alle mafie non si andrà da nessuna parte, se non si arriverà alle prossime elezioni sperando in un governo che abbia una visione sulla sicurezza ma soprattutto sulla trasformazione delle mafie, che non sparano e che non uccidono ma che comprano tutto ciò che è in vendita e che comprano soprattutto le persone», ha aggiunto il procuratore.
Il porto di Gioia Tauro
Cambiando argomento, Gratteri ha parlato del Porto Gioia tauro «è una grande opportunità non solo per la Calabria ma per l'Italia, ma è sfruttato al 20% del suo potenziale». E ancora: «Dietro il porto ci sono ettari ed ettari di terreno messo a disposizione dalle aziende mai utilizzati perché non c'è stata programmazione in questi decenni, perché c'è uno stato di totale abbandono soprattutto da parte della politica calabrese e meridionale. Noi non possiamo pensare che i problemi del sud li possano risolvere i parlamentari del nord».
«Sogno per la mia Calabria le stesse infrastrutture che ci sono in Veneto, in Lombardia, in Emilia Romagna. Di questo abbiamo bisogno, non abbiamo bisogno di altro. Siamo stanchi dell'assistenzialismo, di mance o assistenze che ciclicamente i governi ci propinano, non ne abbiamo bisogno. Voglio porto dove ci sia una ferrovia, dove il container sia messo su rotaia e possa andare velocemente per arrivare in Europa».