VIDEO | L’evento inserito nel circuito delle Torri saracene è stato fortemente condizionato dall’assenza di vento. Vittoria per Essenza del circolo velico Lampetia di Cetraro
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Termina con la vittoria di Essenza, del circolo velico Lampetia di Cetraro, la tappa calabrese della Marsili race, la prestigiosa competizione inserita nella più ampia Regata delle torri saracene e organizzata dal circolo velico Santa Venere di Vibo Marina. In seconda posizione Splash, dello Yacht club Reggio Calabria, mentre al terzo posto si è piazzato Caffè corretto del Nettuno yacht club. Un percorso condizionato dall’assenza di vento, situazione che ha imposto il traguardo a Cetraro, anziché nella preventivata Tropea. La Perla del Tirreno ha comunque ospitato la premiazione finale nel teatro del Porto turistico.
Soddisfatti gli organizzatori. Il presidente del circolo Santa Venere, Gianfranco Manfrida, ha sottolineato «la voglia di riprendere dopo il lockdown. Novanta miglia – ha proseguito - molto impegnativi, quest’anno ancor di più per l’assenza di vento».
Il presidente dell’associazione Regata torri saracene, Mario Muscari Tomaioli, ha messo in evidenza la capacità di «spostare al Sud il baricentro della vela d’altra nazionale e di sfruttare dei momenti in cui il turismo è meno caotico in territori bellissimi. Siamo gli uni – ha continuato Muscari – ad aver fatto regate del calendario nazionale vela d’altura , e questo perché alla gente piace il Sud in quanto ricco di gente piena di entusiasmo».
Parole cariche di soddisfazione anche da parte dell’amministratore delegato del Porto di Tropea, Vincenzo Aristide Di Salvo: «Ormai è il terzo anno che il Marina yacht club ospita la manifestazione e questo perché vogliamo valorizzare lo sport e la cultura del mare il più possibile».
Novità importanti per il futuro più prossimo sono arrivate dal presidente Manfrida: «Ad ottobre ci sarà la terza edizione del trofeo Marina yacht. Stiamo costituendo un gruppo di regate che dalla Campania toccheranno la Basilicata e la Calabria e finiranno a Palermo. Per una reminiscenza storica e geografica lo chiameremo Circuito delle Due Sicilie».