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Il calcio è (ancora) bello. Nel week-end dell’addio al mondo del pallone di Francesco Totti. Re di Roma. Campione assoluto di tutti. Patrimonio di uno sport che, nonostante tutto, fa ancora emozionare, cinquecento km più in giù il Crotone completa la sua favola salvando la Serie A e spedendo all’inferno l’Empoli. Incredibile la cavalcata dei pitagorici nelle ultime 9 partite. Ottocentodieci minuti terribili per i toscani di Martusciello capci di perdere tutto il vantaggio accumulato. Un bottino che ai più ha fatto credere che la lotta salvezza fosse chiusa già a gennaio. Non per il Crotone. Non per Davide Nicola. Il primo a crederci. A dire: “Nella vita mai dire mai”. Lui che dalla vita ha avuto tanto ma anche tanto gli ha tolto.
14 luglio 2014. Una data che Davide Nicola non dimenticherà mai. Quel giorno un terribile incidente in bici gli porta via il figlio Alessandro, di appena 14 anni. Un destino crudele per Davide Nicola che del ciclismo è appassionato da sempre. Così tanto che proprio in una scommessa legata alle due ruote ha affidato il suo sogno salvezza.
Crotone – Torino in bici. "Sono pronto a tornare in bicicletta da Crotone a Torino (1300 km) se riusciremo a salvarci". Così Davide Nicola aveva promesso, parlando con i giornalisti a margine della conferenza stampa, nel pre-Inter. Erano i primi giorni di Aprile. A distanza di due mesi Davide Nicola dovrà mantenere quella promessa con un compagno di viaggi speciale: il suo Alessandro.
Dai wurstel ai gol pesanti. Nel girono della salvezza la copertina è va ad un ragazzo, Andrea Nalini, autore della doppietta che ha steso la Lazio. Andrea Nalini, l’eroe per caso. Il giocatore che non ti aspetti. Il ragazzo che fino a qualche anno fa faceva il magazziniere in una nota ditta di wurstel. Lavoro che gli permetteva di portare a casa 800 euro al mese. Poi la svolta a Salerno e quest’anno a Crotone. Due i gol in maglia pitagorica. I più importanti.
Alessio Bompasso