Un entusiasmante viaggio tra le pieghe dello sport, in equilibrio lungo la sottile linea che lo accosta alla vita attraverso i trionfi e le cadute di un anno comunque da ricordare per il tricolore italiano. C’è questo e tanto altro nel primo libro del preparatore atletico della nazionale italiana di calcio Claudio Donatelli, edito da Rubbettino e scritto a quattro mani con la giornalista Annalisa Nicastro, presentato a Roccella Jonica in un evento promosso dall’amministrazione comunale.

Un racconto corale ripercorso dagli stessi atleti, gli eroi del nostro tempo, che svelano in prima persona quanto lo sport sia una forza trainante. «Volevamo raccontare queste storie in maniera onesta e lontana dagli stereotipi – spiega Annalisa Nicastro - ma soprattutto dall’autoreferenzialità che certa letteratura sportiva contemporanea si porta dietro. Quindi abbiamo pensato che il modo migliore era non solo far raccontare a Claudio i suoi aneddoti, ma lasciando la parola direttamente agli atleti stessi che ci hanno raccontato non solo le loro vittorie, ma soprattutto le loro sconfitte».

A prendere la parola nel libro Roberto Mancini sull’importanza di fare sport per il proprio benessere psico-fisico quotidiano; Gianluca Vialli, che ripercorre la sua esperienza di calciatore; Irma Testa, a proposito di sport e pari opportunità; Alex Schwazer, che entra nelle trame del doping parlando di fragilità e rinascite; Maurizio De Giovanni intorno all’essere tifosi, Xavier Jacobelli sulla comunicazione, Giorgio Chiellini sulle qualità del vero leader, l’associazione Special Olympics riguardo alle disabilità. E poi ancora Francesco Moser, Sofia Goggia, Martín Castrogiovanni, Silvia Salis, Damiano Tommasi e tanti altri. Esempi che possono essere riproposti in ogni ambito: lavorativo, scolastico, familiare, affettivo. Al lettore la possibilità di sentire lo sport come un potenziatore di vita, a patto che si seguano e si rispettino i suoi valori più veri.

La presenza di Donatelli è stata anche l’occasione per fare il punto sull’attuale momento degli azzurri di Roberto Mancini, passati in un anno dal trionfo europeo di Wembley alla clamorosa esclusione dai mondiali in Qatar per mano della Macedonia. «I nostri atleti purtroppo dopo la vittoria degli europei hanno accusato stress nonchè una forte stanchezza sia fisica che mentale – ha ammesso Donatelli – negli ultimi mesi hanno avuto modo comunque di lavorare e il movimento di valutare nuovi calciatori. Quello che verrà sarà un mix di esperienza e di atleti molto talentuosi».