Tanta, tantissima carne al fuoco in questa settimana per la Reggina. Prima il verdetto della Corte d'Appello, poi le parole di Cardona in conferenza stampa, poi la gara di Bari e le successive dichiarazioni di Pippo Inzaghi. Ci sono diversi aspetti da analizzare, in un amalgama di contenuti che delinea il bipolarismo che, in questa stagione, ha caratterizzato l'ambiente amaranto. Tanto sul campo, con l'alternarsi fra un girone d'andata da promozione e uno di ritorno da Serie C, quanto dietro l'accoppiata microfoni-scrivanie. Ma andiamo con ordine.

Sentenza

Lo sconto di due punti, sui sette inizialmente comminati, è stato considerato dalla Reggina un successo giudiziario. Secondo chi vi scrive a ragione. Il club amaranto, nel processo di restaurazione economica, con il concordato presentato al Tribunale di Reggio Calabria, ha mancato delle scadenze, per la Figc in maniera inammissibile. Del resto, come fatto evidenziato dal comportamento dei presidenti di Spal e Ascoli, se la società di Felice Saladini l'avesse passata "liscia", le restanti 19 della B non sarebbero rimaste in silenzio, creando un precedente scomodo per Lega e Federazione.

Una pena di cinque punti è il logico epilogo, anche grazie a un'ottima strategia difensiva della Reggina. Del resto, come ha detto lo stesso Cardona, potevano arrivare 12 punti in meno. Ne sono arrivati cinque, anche in virtù della diplomatica decisione della società di non andare avanti nell'iter giudiziario. Scelta saggia, considerando che, in nome di un ricorso ulteriore che avrebbe potuto ridare alla squadra di Inzaghi non più di altri due punti, si sarebbero congelati i playoff di Serie B, rischiando di incrinare pesantemente i rapporti con una Lega che non aveva nessuna intenzione di rimandare l'inizio della post-season.

Alla fine, lo sconto di due punti fa contenti tutti: la Lega B, che vede "in salvo" l'inizio dei playoff; la Figc, che con il -5 sottolinea l'importanza della propria giurisdizione; la stessa Reggina, che con lo sconto certifica le buone intenzioni di una condotta destinata a far scuola.

Impulsività

Di contro, invece, c'è un cammino sportivo che rischia di chiudersi nel peggiore dei modi. La Reggina, tornata fra le prime otto con la restituzione dei due punti, perde a Bari. Lo fa meritatamente, avendo tirato su azione solo una volta nel primo tempo. La prova del San Nicola, contro la terza forza del campionato, non è da buttare, ma è lontana parente di tutte quelle dell'andata. Postilla: sui social, alcuni recriminano per l'atteggiamento dei galletti gemellati, quasi "rei" di aver vinto una partita. Occorre ricordare che il gemellaggio è un'amicizia fra tifoserie, peraltro molto bella con spettacolari coreografie sia all'andata che al ritorno. O, quando la Reggina in Serie C andava ad Andria e Monopoli, con baresi che accoglievano i reggini in viaggio. Il resto, come l'eventuale regalo di risultati, si chiama illecito sportivo.

Il 2023 è stato disastroso con 12 sconfitte e un'involuzione drammatica sotto tutti i punti di vista. A ciò, poi, aggiungiamo che i pochi a salvarsi in questo anno solare (Hernani e Pierozzi) andranno via a giugno per fine prestito.Sarà, salvo sorprese, addio anche con Cionek e Ménez. Di fatto, aggiungendo i saluti con Fabbian, la squadra di quest'anno sarà smontata, con la permanenza di quattro titolari su undici di quest'annata. A cui si aggiunge la posizione di un Inzaghi sempre più lontano da Reggio Calabria.

Per l'ennesima volta, il mister è stato impulsivo in un dopo partita. Lo era stato a Benevento, salvo poi ritrattare con un post social che, però, aveva lasciato molti dubbi. Lo era stato pre Frosinone, forse, quando invece aveva sottolineato che il suo mandato sarebbe andato avanti. Lo è stato ieri, quando ha fatto trasparire tutta l'incertezza sul proprio futuro, nonché velatamente la perplessità sulla scelta della società di "accontentarsi" del -5.

Sarebbe bastato rimarcare di aver raggiunto sul campo l'obiettivo prefissato - i playoff - senza andare ad alimentare ulteriori polemiche. Il rapporto fra proprietà, dirigenza e mister è lontano dallo splendore dell'estivo viaggio a Formentera di Saladini, come si evince le parole dello stesso Cardona, un po' azzardato nel sottolineare di essere a dei playoff ancora da conquistare.

Incontro

Come finirà? Nulla è ancora deciso, sebbene il triennale di Inzaghi con la Reggina sia un dato di fatto. Tuttavia, come sottolineato dall'ex attaccante del Milan, da gennaio in poi sono successe molte cose, che la società da una parte e l'allenatore dall'altra considerano gravi. Servirà un gran lavoro diplomatico fra le parti per ricucire alcuni strappi.

L'incontro, che ci sarà, potrebbe sancire anche l'addio a fine stagione, soprattutto qualora gli interessi verso Inzaghi da parte di alcuni club di B si tramutassero in offerte concrete. Con buona pace del progetto triennale, tanto sbandierato.