Prima assoluta nel calcio che si distingue in Calabria per i rossoblù dell’antica Brahall sino al 1343 per poi essere conosciuta, per volere della regina Giovanna II di Napoli, come Altomonte, ridente borgo abitato da circa 4.000 anime e dislocata su un promontorio a 455 m s.l.m.

Da quest’anno impegnato nel campionato di Promozione calabrese, inserito nel girone A, la società ha cambiato denominazione, dopo aver acquisito il titolo sportivo dell'Acri, mantenendo la radice territoriale di appartenenza aggiungendo l’acronimo RC in memoria di Rosetta Chimenti, madre del presidente Fabrizio Arleo prematuramente scomparsa da poco più di un anno, divenendo, appunto Altomonte RC.

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Palese l’intendo della matricola con una campagna acquisti faraonica per l’alto tasso tecnico che contraddistingue gli atleti in rosa, elementi che farebbero bene anche in categorie superiori. Un girone di andata che consegna alla storia il secondo posto in classifica con 30 punti realizzati con 9 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, all’attivo 25 reti subendone 14 con un +11 come differenza reti, numeri importanti che la indicano come quinta sia per l’attacco sia per la difesa e come quarta per differenza reti.

Fortino inviolato il panoramico comunale “V. Bianco” con 7 vittorie e 1 pareggio in campionato, oltre a 2 vittorie su 2 gare in Coppa Italia, meno imponente il ritmo nelle gare esterne ottenendo solo 2 vittorie, 2 pareggi e incassando 3 sconfitte. La vetta è lontana 8 punti, la battistrada Rossanese tiene tutti in riga con un tesoretto non di poco conto.

L’Altomonte RC di mister Mario Pascuzzo non può permettersi distrazioni: «Come dico ai ragazzi, non guarderemo gli altri - dice al nostro network l'allenatore dei rossoblù -, faremo quanto nelle nostre corde per puntare al massimo, partita dopo partita. Sappiamo che dovremo dare il massimo ma questo non ci spaventa, ho a disposizione dei ragazzi che ogni giorno si impegnano al massimo onorando la maglia in ogni occasione. Questo è un campionato livellato in quota ma non esclude gli altri che seguono, non ci sono partire facile o meno facile, fondamentale approcciarle bene».

Stesso parere, condiviso nell’integrità dal presidente Fabrizio Arleo: «Conosciamo bene le nostre potenzialità, riconosciute anche dagli avversari e dagli addetti ai lavori. Inutile nascondersi, puntiamo al massimo risultato stagionale, lo abbiamo detto a chiare lettere sin dall’inizio e siamo fiduciosi. La storia, nel passato non tanto remoto, riporta di una capolista con un vantaggio di 10 punti rimontata nel giro di 7 gare dalla seconda in classifica. Ci proveremo, i miei ragazzi, uomini prim’ancora che atleti, sono determinati e condividono quanto la società e gruppo tecnico chiede. I conti li faremo alla fine, il platonico titolo d’inverno non sempre si è confermato in primavera. Intanto divertiamoci».