VIDEO | L'ex capitano della nazionale italiana di ginnastica ritmica ha raccontato Londra 2012: «Le Olimpiadi esperienza fortissima. Lo sport ti fa scoprire chi sei»
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Una settimana di emozioni per chi sogna di diventare una “farfalla” e con un’insegnante molto speciale: Marta Pagnini, ex capitano della nazionale italiana di ginnastica ritmica, Bronzo olimpico nel 2012, oggi commentatrice televisiva e insegnante.
La Pagnini da qualche giorno è a Camigliatello ed è rimasta incantata dai panorami della Sila che l’ha ospitata per le Collegiali di ginnastica ritmica e artistica. Un evento che ha visto arrivare nel centro silano un centinaio di giovani atleti provenienti da ogni angolo d’Italia, affiancati da tecnici di fama internazionale come Christian Grillo, Giuseppe Cascone e Sandro Mangiarano.
Sognando la pedana
L’iniziativa è stata promossa dallo CSAIn Calabria, dal Kodokan e dai quattro hotel di Camigliatello che hanno aderito: Hotel Cristallo, Hotel Aquila Edelweiss, La Fattoria, Lo Sciatore, con il patrocinio del Comune di Spezzano della Sila.
«Il Campus si svolge con otto lezioni giornaliere che coinvolgono tanti bambini – spiega Luca Mancuso, tra gli organizzatori dell’evento -. Iniziative come queste lasciano il segno, mi piacerebbe che Marta diventasse una sorta di testimonial della Sila, con la sua bellezza, grazia, bravura ed estrema disponibilità ha incantato tutti».
«Lo Sport ti fa scoprire chi sei»
«Sono molto contenta di essere qui, non avevo mai fatto uno stage in Calabria prima, la montagna e il Sud sono dei posti davvero magici».
Marta Pagnini, dismessa la divisa azzurra ha pubblicato un libro e oggi cura un canale Youtube molto popolare. «Per me le Olimpiadi sono state l’occasione per scoprire parti di me che non conoscevo – racconta -. Un’esperienza così forte ti mette alla prova in toto, finisci per conoscere i tuoi punti di forza e di debolezza. Lo considero un patrimonio interiore che mi è stato utile anche dopo la fine della parentesi agonistica. Cosa ricordo delle Olimpiadi? Una grande stanchezza alla fine ma una gioia profonda, luminosa. Diversa la memoria della mia seconda esperienza che è stata indubbiamente più sofferta: avevo subito una grave perdita proprio durante il periodo olimpico, è stata dura ma questo mi ha fatto crescere».
Dal podio allo schermo
Quest’anno le Farfalle italiane hanno agguantato il Bronzo e Marta ha seguito le loro imprese dall’altra parte dello schermo. «Per me è stata la prima volta, avevo commentato tante gare ma non l’Olimpiade, spero di continuare su questa strada e che l’attenzione sulla ginnastica rimanga sempre alta. La squadra italiana è stata fantastica e meritava la medaglia».
«Un consiglio per chi comincia: gioca pulito e ama quello che fai»
Il percorso sportivo di Marta Pagnini è cominciato a sette anni quando ha scelto la ginnastica come passione di una vita, anche se forse è stata la ginnastica a scegliere lei. «Io non sapevo neanche che esistesse la ritmica all’epoca. Sono finita in palestra per puro caso, in quel momento c’era la ritmica e ho detto: va bene, proviamo». Una vita di soddisfazioni, certo, ma anche una sorta di missione fatta di sacrifici immensi, un percorso a ostacoli in cui il carattere si tempra e diventa il muscolo più importante da allenare.
«Un consiglio che voglio dare sia ai bimbi che ai loro genitori è di non smettere mai di lavorare su se stessi. Bisogna concentrarsi sulla propria crescita personale prima che su quella sportiva. Affrontare i momenti “no” e gioire di quelli “sì” ma sempre nel rispetto delle regole e del fairplay. Bisogna giocare pulito, con amore e trasmettere questa passione all’esterno. Quindi, fate sport, fatelo con il cuore, fatelo bene, è questa la chiave per essere persone complete».